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  • Domenica 2 agosto 2015

La città più calda del mondo

Il 31 luglio a Bandar Mashahr, in Iran, la temperatura percepita ha superato i 70 gradi, la seconda più alta di sempre

di Jason Samenow – Washington Post

Bambini a Teheran, in Iran, il 22 luglio 2015 (BEHROUZ MEHRI/AFP/Getty Images)
Bambini a Teheran, in Iran, il 22 luglio 2015 (BEHROUZ MEHRI/AFP/Getty Images)

Bandar Mashahr è una città di oltre 100mila abitanti che si trova nell’ovest dell’Iran: si affaccia sul Golfo Persico ed è uno dei più importanti porti iraniani. Dagli ultimi giorni di luglio Bandar Mashahr è anche diventata la città più calda del mondo. Il 31 luglio la temperatura percepita a Bandar Mashahr è stata di 74 gradi Celsius e il giorno prima era stata di 70 gradi. Non esistono dati ufficiali sulle temperature registrate in passato nel mondo. In base ai dati disponibili si pensa però che i 74 gradi di Bandar Mashahr rappresentino la seconda più alta temperatura che sia mai stata segnalata. Si pensa che la più alta temperatura di sempre sia stata raggiunta l’8 luglio 2013 a Dhahran, una città sulla costa est dell’Arabia Saudita: quel giorno la temperatura percepita fu di 81 gradi.

Quando nel pomeriggio di venerdì 31 luglio Bandar Mashahr è diventata la città più calda nel mondo, la temperatura dell’aria era di 45 gradi: una temperatura altissima ma non “da record”. Quello che ha reso così alta la temperatura percepita di Bandar Mashahr è stata l’umidità: il 31 luglio mentre la temperatura raggiungeva i 45 gradi, il punto di rugiada era pari a 32 gradi. In meteorologia il punto di rugiada corrisponde a quella temperatura in cui l’aria diventa satura di vapore acqueo e senza che ci sia un cambiamento di pressione si condensa in rugiada.

Le acque del Golfo Persico davanti a Bandar Mashahr hanno una temperatura superiore ai 30 gradi e questo causa una delle più dure condizioni di umidità del mondo, accentuata dal vento caldo che si alza dal mare. La temperatura registrata a Bandar Mashahr è di poco superiore rispetto a quella registrata nello stesso periodo a Jask, una città di circa 10mila abitanti che si trova nel sud dell’Iran, anch’essa affacciata sul Golfo Persico. Gli alti valori registrati questa settimana fanno parte di un’ondata di calore che ha colpito tutto il Medio Oriente. Giovedì 30 luglio a Baghdad, in Iraq, la temperatura è stata di 50 gradi. Baghdad è però circondata dal deserto e c’è quindi molta meno umidità: il punto di rugiada è stato registrato a sette gradi, con una temperatura percepita che quindi era di poco inferiore ai 50 gradi.

https://twitter.com/RyanMaue/status/626789312546349057

Sembra che la catena di alta pressione responsabile del grande caldo in Medio Oriente continuerà ancora per alcuni giorni. Come spiega Weather.com la lunga durata di questo caldo estremo è particolarmente dura nelle zone distrutte dalla guerra:

Il governo ha incoraggiato tutti gli abitanti a evitare il sole e bere molta acqua, ma per molti degli oltre tre milioni di iracheni sfollati in seguito alla guerra è un problema. A rendere ancora più insopportabile l’ondata di calore che sta colpendo il Medio Oriente sono i continui blackout elettrici e l’assenza d’acqua. In tutto il Medio Oriente gli sfollati sono più di 14 milioni.

A differenza di altri stati nella regione, l’Iraq non ha spiagge e le limitazioni sugli spostamenti rendono difficile potersi allontanare dal caldo. A molte persone non resta quindi molte soluzioni per rinfrescarsi: alcuni fanno il bagno nei fiumi e nei canali d’irrigazione, altri trascorrono le loro giornate nei centri commerciali dotati di aria condizionata.

© Washington Post 2015