Da dove arriva la Pallacanestro Reggiana
Storia della squadra più sorprendente del campionato di basket di Serie A, che sta puntando molto sui giovani italiani ed è a due vittorie dal primo scudetto della sua storia
Oggi alle 20 e 45 la Grissin Bon Reggio Emilia e il Banco di Sardegna Sassari giocano gara-3 della serie finale dei playoff del campionato italiano di basket. Le prime due partite – giocate entrambe a Reggio Emilia – sono state vinte dalla Grissin Bon, sponsor della Pallacanestro Reggiana: la serie, e quindi la finale scudetto, andrà alla prima squadra che arriva a 4 partite vinte. La finale tra Reggio Emilia e Sassari è stata inaspettata per molti appassionati ed esperti: le due squadre – oltre a non avere mai vinto un campionato nella loro storia – non erano nemmeno date per favorite a inizio anno. Nella classifica ideale di molti giornalisti erano sicuramente dietro a Milano, Varese e Cantù. Altrettanto inaspettato è stato il risultato delle prime due partite di finale, nelle quali Reggio Emilia ha nettamente dominato, nonostante gli infortuni di alcuni suoi giocatori importanti e le estenuanti serie playoff che ha giocato nelle scorse settimane. Quella di Reggio Emilia è una bella storia: è il risultato di un preciso progetto tecnico e societario cominciato diversi anni fa, che oggi non ha eguali in Italia a questi livelli.
Da dove arriva la squadra di Reggio Emilia?
La Pallacanestro Reggiana è stata fondata nel 1976-1977 e ha partecipato per la prima volta alla serie A nel 1982. Non si può definire una delle squadre più conosciute o vincenti in Italia: dagli anni Ottanta ad oggi è retrocessa più volte in Legadue e ha avuto diversi problemi societari e cambi di proprietà. Per un periodo, soprattutto verso gli anni Ottanta, la Reggiana è riuscita a giocare a buoni livelli, grazie anche al contributo di alcuni giocatori americani molto forti (tra cui Bob Morse, Joe Bryant – il padre del giocatore NBA Kobe Bryant – e Mike Mitchell, che detiene tuttora il record di presenze e punti della squadra). Negli anni Duemila nella Nazionale italiana che aveva come allenatore Carlo Recalcati giocavano quattro giocatori che erano passati per Reggio Emilia: Gianluca Basile, Angelo Gigli, Marco Mordente e Giorgio Boscagin.
Dopo alcuni anni difficili, nel 2011 le cose per la Reggiana sono cominciate a cambiare. La squadra ha assunto come allenatore Massimilano Menetti, che dalla fine degli anni Novanta aveva ricoperto per diversi anni il ruolo di vice-allenatore. La stagione si è conclusa con la promozione in Serie A: nei successivi due anni la Reggiana – che nel 2013 ha cambiato sponsor ed è diventata Grissin Bon – ha cominciato a costruire la squadra che oggi si sta giocando le finali del campionato italiano. Ha preso Andrea Cinciarini, forte e ordinato playmaker della Nazionale italiana, Giovanni Pini e Ojar Silins, due giovani molto promettenti, e Rimantas Kaukénas, esperto giocatore lituano che in Italia aveva vinto cinque campionati con la Mens Sana Siena. Nel 2014-2015 sono arrivati a Reggio Emilia anche lo statunitense Drake Diener, MVP della scorsa stagione con Sassari, l’esperto lituano Darjus Lavrinović, i giovani nazionali italiani Achille Polonara e Amedeo Della Valle. Nelle rotazioni della prima squadra è stato anche inserito il promettente playmaker Federico Mussini.
Nell’estate del 2014 Reggio Emilia ha vinto il primo trofeo della sua storia: l’Eurochallenge, una competizione organizzata dalla FIBA e terza per ordine di importanza in Europa dopo l’Eurolega e l’Eurocup, curate dalla ULEB. Reggio Emilia ha vinto la finale battendo per 79 a 65 i russi del Triumph Lyubertsy, e Cinciarini è stato nominato MVP.
I giovani di Reggio Emilia
Nella stagione 2014-2015 Reggio Emilia è stata l’unica società di serie A dove il minutaggio dei giocatori italiani è stato superiore a quello dei giocatori stranieri. Nel basket italiano non è comune per niente: l’ultima grande squadra formata soprattutto da giocatori italiani è stata la Fortitudo Bologna di Carlton Myers, Gregor Fučka, Giacomo Galanda e Gianluca Basile, vincitrice del campionato nella stagione 1999-2000 (questi stessi giocatori vinsero nel 1999 uno storico oro ai campionati Europei di basket). Da allora sono cambiate molte cose e oggi la maggior parte delle squadre cerca di acquistare degli americani a costo contenuto per riuscire a puntare a obiettivi stagionali importanti, come lo scudetto o una coppa europea. Il percorso di Reggio Emilia è stato un po’ diverso: negli anni ha acquistato o preso dal proprio vivaio alcuni giovani molto promettenti, che sono stati inseriti in un sistema di gioco organizzato e sono stati affiancati da altri giocatori molto più esperti.
Dal vivaio sono arrivati il centro Riccardo Cervi, 23 anni, l’ala Giovanni Pini, 22 anni, il playmaker Federico Mussini, 19 anni, e l’ala Ojars Silins, 22 anni (Silins è lettone, non italiano, ma è stato reclutato dal vivaio di Reggio Emilia a 15 anni). Amedeo Della Valle, guardia di 22 anni e uno dei più promettenti giovani italiani, è arrivato a Reggio Emilia dopo un’esperienza negli Stati Uniti, prima alla high school e poi alla Ohio State University. Tra le altre cose, Della Valle è stato nominato MVP, miglior giocatore, agli Europei Under-20 del 2013, nei quali la Nazionale italiana ha vinto la medaglia d’oro. Anche Mussini viene considerato uno dei giovani più promettenti in Italia: è stato il miglior realizzatore dell’ultimo Europeo Under-18 ed è seguito da alcuni college statunitensi. Della Valle e Mussini vengono chiamati gli “Splash Brothers” italiani (“splash”, per il rumore che fa la retina del canestro quando si segna: è un modo per dire che chi ha tirato quel tiro è stato così preciso che “ha preso solo la retina”): quelli originali sono la coppia dei Golden State Warriors formata da Stephen Curry e Klay Thompson, che hanno appena vinto il loro primo titolo NBA (tra l’altro Mussini è un grande fan di Curry).
La fatica dei playoff
Finora il 2014-2015 è stato molto buono per Reggio Emilia. Durante la stagione regolare la squadra ha giocato delle partite notevoli, tra cui la storica vittoria a Varese per 112-118 dopo tre tempi supplementari – record di sempre in Italia – e la vittoria contro l’Olimpia Milano in casa per 77-76, con un tiro libero segnato alla fine dal giovane Riccardo Cervi (che non ha rinnovato il contratto e l’anno prossimo potrebbe andare proprio a Milano: prima di lui fece un percorso simile anche Nicolò Melli, cresciuto nel vivaio di Reggio Emilia). Nonostante la terza posizione raggiunta in campionato, dietro solo a Milano e Venezia, nessuno dava davvero Reggio Emilia favorita per la vittoria finale del torneo, o capace di arrivare in finale. Ancora di più dopo gli infortuni che hanno lasciato fuori per diverse partite Diener, Lavrinović e Mussini.
Il percorso di Reggio Emilia nei playoff è stato molto faticoso: tutte le serie che ha giocato prima delle finali contro Sassari sono arrivate alla “bella”, l’ultima gara disponibile per passare il turno. Nei quarti di finale Reggio Emilia ha battuto Brindisi per 3-2, dopo essere stata anche sotto 1-2. Nelle semifinali ha battuto Venezia dell’allenatore Carlo Recalcati per 4-3, dopo essere stata sotto sul 2-3: la serie contro Venezia si è conclusa con una gara-7 spettacolare, punto a punto fino all’ultimo quarto e vinta in trasferta da Reggio Emilia con prestazioni molto positive per Lavrinovic (rientrato dall’infortunio, 15 punti), Della Valle (13 punti) e Polonara (12 punti).
Nelle prime due partite delle finali Reggio Emilia è sembrata molto superiore a Sassari per intensità e organizzazione di gioco. Ora si giocherà due partite a Sassari, giovedì e sabato: l’eventuale gara-5 si giocherà a Reggio Emilia lunedì 22, gara-6 a Sassari mercoledì 24 e gara-7 di nuovo a Reggio Emilia venerdì 26.
Dove vedere le finali
Le finali di bakset sono trasmesse sul canale due di Rai Sport. Il palinsesto prevede l’inizio del programma alle 20.05 anche se la partita comincerà 40 minuti dopo. In streaming Sassari – Reggio Emilia sarà visibile sul sito di Rai Sport, qui.