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  • Mercoledì 17 giugno 2015

I Giochi europei di Baku, in Azerbaijan

Sono iniziati il 12 giugno e si terranno ogni quattro anni: praticamente delle piccole Olimpiadi, ma solo europee

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Il 12 giugno sono iniziati a Baku – la capitale dell’Azerbaijan – i primi Giochi europei, a cui stanno partecipando i comitati olimpici di 50 nazioni, Italia compresa. I Giochi europei di Baku comprendono 20 sport e 30 discipline – che assegneranno 253 medaglie d’oro –  e si chiuderanno il 28 giugno: il medagliere – la classifica delle nazioni in base alle medaglie vinte – al momento è guidato dalla Russia, a cui seguono Azerbaijan e Ungheria; l’Italia fino a ora ha ottenuto quattro medaglie d’argento e una di bronzo ed è al diciannovesimo posto. I Giochi europei, a cui stanno partecipando circa 6mila atleti, sono nati grazie a una decisione presa a Roma nel 2012 dall’Assemblea Generale dei Comitati Olimpici Europei e si terranno ogni quattro anni, come le Olimpiadi: la sede per i Giochi europei del 2019 non è ancora stata decisa.

L’Azerbaijan è uno stato di quasi 10 milioni di abitanti che confina a nord con la Russia e la Georgia, a ovest con l’Armenia e a sud con l’Iran. È uno stato a maggioranza musulmana che da alcuni anni sta cercando di farsi conoscere nello sport europeo: secondo molti commentatori i Giochi europei di Baku sono una sorta di prova generale per le Olimpiadi che l’Azerbaijan proverà a ospitare in futuro.

L’Azerbaijan è uno stato ricco e i Giochi di Baku hanno mostrato finora competizioni sportive di buon livello, una buona qualità degli impianti e un’ottima organizzazione generale. Negli ultimi mesi ci sono state però molte critiche riguardo l’assegnazione dei Giochi europei all’Azerbaijan: un paese il cui governo è stato accusato di corruzione, brogli elettorali e tentativi di limitare la libertà d’espressione. Si è molto parlato anche del fatto che l’Azerbaijan ha negato a Owen Gibson – un giornalista del Guardianil visto per seguire i Giochi europei. La decisione, scrive il Guardian, sembra essere una ritorsione nei confronti di un’inchiesta sull’Azerbaijan scritta da Gibson nel dicembre del 2014.