• Sport
  • Martedì 24 marzo 2015

La Cassazione ha annullato la condanna di Moggi e Giraudo per prescrizione

È finito il processo penale su "Calciopoli": gli ex arbitri Bertini e Dattilo sono stati assolti, è stato condannato invece De Santis

La Corte di Cassazione ha annullato per avvenuta prescrizione la condanne contro ex dirigenti della Juventus Luciano Moggi e Antonio Giraudo per associazione a delinquere nei processi del cosiddetto caso “Calciopoli”. “Poco o nulla rimane delle contestazioni di frode sportiva, se non qualche aspetto risarcitorio per le parti civili”, scrive la Stampa. Per quanto riguarda gli imputati che avevano rinunciato alla prescrizione, gli ex arbitri Massimo De Santis, Paolo Bertini e Antonio Dattilo, i giudici hanno confermato la condanna a un anno per De Santis (con pena sospesa) e hanno assolto Bertini e Dattilo.

Il procuratore generale della Corte di Cassazione aveva chiesto che i reati per cui erano stati condannati Moggi e Giraudo venissero prescritti, mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione piena e il rigetto di tutti i ricorsi, con inammissibilità di quelli delle parti civili. La sentenza, prevista per le ore 22 del 23 marzo, è stata resa pubblica solo all’1:15 del 24 marzo, dopo oltre sei ore di camera di consiglio. In sintesi, come scrive la Gazzetta dello Sport:

Dei 36 imputati iniziali (7 arbitri, più Paparesta la cui posizione però venne stralciata subito) il solo De Santis (che aveva rinunciato alla prescrizione) viene condannato ad 1 anno (con pena sospesa). Luciano Moggi e Antonio Giraudo sono prescritti ma non assolti, come Mazzini e Pairetto. Bertini e Dattilo, gli altri due arbitri che non si erano avvalsi della prescrizione, ne escono invece più che puliti: la sentenza di condanna nei loro confronti è stata annullata. In sostanza, Calciopoli penalmente è stato affare di due arbitri: oltre a De Santis, Racalbuto, prescritto in Appello.

Moggi e Giraudo erano stati condannati rispettivamente a due anni e quattro mesi e a un anno e otto mesi: erano stati considerati dalle rispettive accuse i personaggi centrali di un’associazione che controllava la designazione degli arbitri delle partite di Serie A, fra le altre cose. Entrambe le sentenze erano state emesse dal Tribunale di Napoli, in due processi separati iniziati nel 2008: il processo in cui è coinvolto Giraudo è stato portato avanti col rito abbreviato, mentre quello in cui è imputato Moggi si è svolto con rito ordinario. Sia Moggi sia Giraudo si sono dimessi dalle loro cariche all’interno della Juventus nel maggio del 2006.

Nel corso del processo a Luciano Moggi erano stati anche condannati in appello l’ex vicepresidente della FIGC Innocenzo Mazzini e l’ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto. Tutti i reati di frode sportiva, però, vennero considerati prescritti: è il motivo per cui uscirono senza condanne anche gli indagati per frode sportiva come il presidente della Lazio Claudio Lotito. Giraudo era stato invece condannato sia per associazione a delinquere sia per frode sportiva. Gli altri dieci imputati del suo processo erano stati assolti: tra loro gli ex arbitri Tiziano Pieri e Paolo Dondarini e l’arbitro Gianluca Rocchi, che è ancora in attività. Parallelamente ai processi penali, si sono svolti i processi della giustizia sportiva: il 15 giugno 2011 la Commissione Disciplinare della FIGC – la federazione che gestisce e organizza i campionati di calcio professionistici italiani – ha deciso la radiazione a vita da qualsiasi squadra affiliata alla FIGC di Moggi, Giraudo e Mazzini. La Juventus fu invece retrocessa in Serie B alla fine della stagione di Serie A 2005-2006, e le furono assegnati nove punti di penalizzazione.

foto: Jonathan Moscrop – LaPresse