Meerkat, l’app per i video in diretta

Come è fatta e come funziona l'applicazione per trasmettere in streaming tramite Twitter di cui si parla molto in questi giorni (e perché a Twitter non piace)

Durante il South by Southwest (SXSW) – il festival di musica, cinema, arti e tecnologia organizzato ogni anno ad Austin (Texas) e finito ieri – molti eventi sono stati ripresi in diretta dagli spettatori con una nuova applicazione per smartphone che si chiama Meerkat e che funziona attraverso Twitter. Come molte delle cose che riguardano il SXSW, l’applicazione ha ricevuto molta attenzione ed è diventata in pochi giorni una delle più scaricate dall’App Store. Meerkat esiste da poche settimane, ma secondo diversi siti di tecnologia potrebbe diventare in breve tempo una delle applicazioni più importanti collegate a Twitter.

Come funziona
Meerkat si scarica gratuitamente dall’App Store sul proprio iPhone (è riconoscibile dalla sua icona col disegno di un suricato) e per utilizzarla basta avere un account Twitter, che serve come credenziale di accesso. Per iniziare una ripresa in diretta basta dare un titolo all’evento e avviare la trasmissione. Meerkat invia automaticamente un tweet dal proprio account, con il titolo dell’evento in corso e un link per seguirlo. Chi vuole assistere alla ripresa deve collegarsi sempre attraverso il suo account Twitter. Le immagini sono riprese tramite la fotocamera del proprio iPhone e viene mostrato un contatore con il numero di spettatori collegati.

La trasmissione può essere messa in pausa e terminata in qualsiasi momento. Meerkat non salva da nessuna parte lo streaming sui suoi server, quindi non è possibile rivedere la registrazione tornando sul link pubblicato al momento dell’avvio della diretta. Quando finisce la diretta, però, Meerkat chiede se salvare sul telefono il video, in modo da poterlo poi caricare e condividere su altri sistemi per i video come YouTube o lo stesso servizio integrato all’interno di Twitter. Secondo i suoi sviluppatori, questa soluzione dovrebbe incentivare di più l’uso dell’applicazione per dirette estemporanee di cose che stanno succedendo, senza farsi particolari problemi sulla loro permanenza a trasmissione finita. Meerkat in questo senso rientra nel concetto del cosiddetto “web effimero”, dove le cose pubblicate e condivise online hanno vita molto breve, come avviene per esempio con l’applicazione Snapchat.

Meerkat e il SXSW
Tanti nei giorni del festival di Austin hanno usato Meerkat per riprendere gli incontri, molti dei quali sono estemporanei e casuali. In poco tempo l’applicazione è stata scaricata decine di migliaia di volte, crescendo in un paio di giorni del 40 per cento circa per quanto riguarda il numero di iscritti. In due settimane sull’App Store, Meerkat ha raccolto 120mila utenti, e complice l’interesse dei siti di tecnologia e dei media più tradizionali negli Stati Uniti ha continuato a crescere a ritmi sostenuti.

Semplice
Ben Rubin, il principale ideatore e il CEO di Meerkat, ha spiegato che l’obiettivo principale per ora è di dare agli utenti un sistema estremamente semplice per trasmettere riprese in diretta. L’applicazione in effetti è molto semplice da usare e in ogni momento è chiaro che cosa sta succedendo, non ci sono funzioni nascoste e opzioni di cui gli utenti non sono a conoscenza. Rubin vorrebbe che il suo sistema diventasse semplice da usare quanto lo è oggi fare una fotografia con uno smartphone: “Quando furono realizzate le prime macchine fotografiche, la gente non sorrideva. Era strano sorridere dentro a una foto. Le persone non erano abituate a scattare fotografie o a ritrovarsi al loro interno. Le cose sono poi cambiate. Con i video in diretta non abbiamo ancora un’abitudine: mia madre di certo non trasmetteva cose in diretta, e nemmeno io quando ero un ragazzino”.

Twitter e la concorrenza
Alcuni giorni dopo la diffusione di Meerkat, Twitter ha limitato l’accesso ad alcune sue funzioni che venivano sfruttate dall’applicazione per rendere più semplice la condivisione dei video in diretta e le notifiche relative su queste attività ai propri follower. Queste regole più strette, che comunque Twitter applica a tutti quelli che usano i suoi sistemi per gestire le iscrizioni e sfruttarne altre caratteristiche, potrebbero avere rallentato negli ultimi giorni la crescita di Meerkat. L’iniziativa è ancora in fase di startup, comunque, e visto il grande interesse potrebbe ricevere presto nuovi finanziamenti per ingrandirsi e per estendere il suo servizio.

Twitter non avrebbe molto da guadagnarci con Meerkat, trattandosi di un servizio esterno che solo in parte incentiva l’apertura di nuovi account sul social network. Come dimostrano i sistemi per pubblicare foto e video direttamente sulla piattaforma, quelli di Twitter preferiscono fare le cose in casa e dare agli utenti servizi utilizzabili direttamente dalla loro applicazione, senza dovere fare affidamento su altre. E proprio per coprirsi sul fronte della trasmissione dei video in diretta, a inizio marzo Twitter ha concluso l’acquisizione di Periscope, un’app che dovrebbe fare più o meno le stesse cose di Meerkat. L’applicazione non è ancora disponibile per il download ed è in fase di prova. Se integrata direttamente all’interno di Twitter potrebbe rendere molto complicata la vita a Meerkat.