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  • Domenica 22 marzo 2015

La nuova celebrità di Monica Lewinsky

Per vent'anni è stata una "macchietta da titolone", oggi fa discorsi apprezzati su bullismo e umiliazione pubblica

di Amanda Marcotte – Slate

Monica Lewinsky ha 41 anni ed è nota per essere stata la stagista della Casa Bianca con cui l’allora presidente degli Stati Uniti Bill Cliton ebbe una relazione, fra il 1995 e il 1996. Nel 1998 la notizia della relazione fra Lewinsky e Clinton uscì sui giornali americani: Clinton negò di avere avuto «rapporti sessuali» con Lewinsky ma in seguito venne smentito dalle tracce del suo sperma rinvenute su un vestito conservato da Lewinsky. Contro Clinton fu avviato un procedimento di impeachment, che però non andò a buon fine. Lewinsky, dopo anni in cui si è rifiutata di parlare in pubblico, è riapparsa lo scorso anno pubblicando su Vanity Fair un lungo saggio sulla sua vicenda. Pochi giorni fa ha invece tenuto un discorso a Vancouver, in Canada, nell’ambito delle famose micro-conferenze Ted Talks. Lewinsky ha parlato di bullismo, umiliazione e riscatto: il suo discorso è stato molto apprezzato da giornalisti e commentatori americani.

La scorsa estate Monica Lewinsky è tornata a far parlare di sé per avere scritto un saggio pubblicato da Vanity Fair in cui denunciava la «cultura dell’umiliazione» di cui ha sofferto le conseguenze nel corso degli anni – e che secondo lei sta solamente peggiorando perché «Internet ha drammaticamente cambiato il tono delle nostre relazioni». L’articolo è riuscito a umanizzare la figura di una donna che finora era stata ridotta a una macchietta da titolone. Lewinsky da allora non si è fermata, ed è riuscita a reinventarsi come una figura importante nella lotta al bullismo online di carattere sessuale: ha tenuto una TED Talk sul tema e ha assistito a eventi come lo spettacolo teatrale “Slut”, recentemente in scena a New York.

La TED Talk integrale di Monica Lewinsky

Questa settimana è uscito sul New York Times un lungo profilo di Lewinsky scritto da Jessica Bennett, che a partire dall’articolo di Vanity Fair mostra l’impatto – perlopiù positivo – che ha avuto il “ritorno” di Lewinsky. Ancora oggi, quando le persone si dicono disposte ad ascoltare la sua versione della storia, Lewinsky è restia a esporsi eccessivamente: Lewinsky, scrive Bennet, «ha paura che la gente si approfitti di lei, che le sue parole siano fraintese, che i giornalisti tirino fuori il suo passato». Per lei sarebbe più facile continuare a stare nascosta: ma è convinta che il suo impegno possa avere un impatto positivo nella lotta contro quello che lei definisce «il processo che rende donne e ragazze capri espiatori di questioni sessuali».

Oggi Lewinsky sta trovando un pubblico disposto ad applaudirla, al contrario di quello che accadeva in passato. Molte ragazze giovani la considerano un’eroina e chiedono di farsi foto assieme a lei. È difficile immaginarsi la stessa scena solamente qualche anno fa, quando Lewinsky veniva soprannominata “la regina dei pompini”. Scrive Bennett:

«Se la vicenda Clinton-Lewinsky accadesse oggi, credo che molte persone non penserebbero che lei debba essere “buttata sotto un treno”, diciamo così», racconta Clay Shirky, un professore di giornalismo che si occupa di Internet alla New York University. «E la cosa interessante è che non è cambiato il modo di fare informazione: da anni circolavano notizie affidabili sul conto di Bill Cosby, e la difesa di Clinton fu semplicemente ridicola. Invece è cambiato il modo in cui viene coordinata una certa reazione».

All’epoca dello scandalo Clinton-Lewinsky era tutto più “estremo”. Sembrava che non ci fosse modo di condannare Clinton per il suo deplorevole comportamento predatorio senza aderire all’opinione che l’adulterio sia materia da impeachment e che il sesso orale sia una cosa da pervertiti.

Oggi, nell’epoca del femminismo online, ci siamo invece creati uno spazio per raccontarci di come fu Lewinsky la vera “vittima” di quello che era successo, senza per questo fare finta che il rapporto avvenne senza il suo consenso. Lewinsky ha ragione quando dice che i social network hanno creato nuove opportunità per il bullismo caratterizzato sessualmente: ma hanno anche creato un modo in cui condividiamo molte più cose, comprese le nostre abitudini sessuali. Oggi sarebbe difficile immaginare un intero paese impazzire di fronte alla vicenda Clinton-Lewinsky.

©Slate 2015