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  • Mercoledì 4 marzo 2015

I progetti di Gubitosi per i telegiornali RAI

Quali sono i piani del direttore generale della RAI sull'accorpamento delle redazioni, per evitare scene imbarazzanti e costose come quella dello scorso G20 di Brisbane

Su Repubblica di oggi Aldo Fontanarosa descrive il rapporto interno del direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, recentemente approvato dal consiglio d’amministrazione dell’azienda, sull’accorpamento dei telegiornali. Nel dossier vengono anche segnalati degli esempi di «duplicazione produttiva nella copertura di un evento» e viene citato il caso che ha riguardato la partecipazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi al G20 di Brisbane, dove sono state inviate 13 persone di cinque diverse testate RAI.

Quella foto dell’Agenzia Ansa è diventata il simbolo degli sprechi Rai. Mostra la selva di microfoni dei giornalisti che sono al seguito del presidente del Consiglio al G20 di Brisbane. Siamo in Australia, non dietro l’angolo. Per Matteo Renzi, a novembre del 2014, ci sono gli inviati del Tg1, del Tg2, del Tg3. Poi c’è Rai News 24. Poi c’è la radio. Tutti a preparare il loro servizio per la loro testata in nome, dirà qualcuno, del pluralismo delle idee e della libertà.

Ora il direttore generale di Viale Mazzini, Luigi Gubitosi, mette nero su bianco il costo di questa mobilitazione mediatica. La tv di Stato ha mosso 13 persone e staccato un assegno, alla fine, da 60 mila 500 euro tra aerei, alberghi, pranzi e costi tecnici. Il dg è asettico e cortese nel suo rapporto interno. A pagina 39, non dà giudizi morali e si limita a parlare di «duplicazione produttiva nella copertura di un evento».

Il rapporto di Gubitosi segnala le anomalie del presente e indica anche la possibile soluzione, per il futuro. Per il direttore generale Rai, la strada è quella europea dell’accorpamento dei telegiornali in due newsroom comuni. Il Tg1, il Tg2 e Rai Parlamento nella prima; il Tg3, il canale Rai News 24 e infine la testata regionale TgR, nella seconda. Il percorso d’altra parte ha già ottenuto il via libera del Consiglio di Viale Mazzini, 5 giorni fa. E in prospettiva punta addirittura su una sola testata – pagina 77 del rapporto – «responsabile per i servizi di tutti i canali e il web». Un’unica newsroom come all’inglese Bbc, a France Télévision, alla tedesca Ard. Il presente della Rai, per il dg, è fatto invece di confusioni, di doppioni.

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