• Media
  • Sabato 21 febbraio 2015

Un nuovo guaio per il Telegraph

Ha pubblicato due articoli non firmati su un presunto suicidio di due dipendenti di un'azienda concorrente, senza avere prove solide: e ha ricevuto (di nuovo) molte critiche

A person reads on July 19, 2011, in Paris, the British daily newspaper, The Daily Telegraph of which front page is on the spiralling phone-hacking scandal. Australian-born and US head of the global News Corporation empire, Rupert Murdoch, his son James and former News International chief executive Rebekah Brooks faced questions on July 19, from British lawmakers over the News of the World phone-hacking scandal which has shaken the British establishment and placed Prime Minister David Cameron under pressure. A whistleblower in this scandal, former News of the World reporter Sean Hoare, was found dead at his home on July 18, but there appeared to be no suspicious circumstances, police said.
 AFP PHOTO MIGUEL MEDINA (Photo credit should read MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images)
A person reads on July 19, 2011, in Paris, the British daily newspaper, The Daily Telegraph of which front page is on the spiralling phone-hacking scandal. Australian-born and US head of the global News Corporation empire, Rupert Murdoch, his son James and former News International chief executive Rebekah Brooks faced questions on July 19, from British lawmakers over the News of the World phone-hacking scandal which has shaken the British establishment and placed Prime Minister David Cameron under pressure. A whistleblower in this scandal, former News of the World reporter Sean Hoare, was found dead at his home on July 18, but there appeared to be no suspicious circumstances, police said. AFP PHOTO MIGUEL MEDINA (Photo credit should read MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images)

Il rispettato quotidiano britannico Telegraph ha pubblicato oggi sulla prima pagina dell’edizione cartacea un articolo non firmato in cui sostiene che due dipendenti del settore commerciale di un gruppo editoriale concorrente, il News UK, si sono suicidati in seguito a «enormi pressioni» subite dallo stesso editore. Un secondo articolo non firmato ha accusato inoltre il Guardian e il Times (posseduto dal News UK) di avere permesso ai loro inserzionisti di avere una parte nei rispettivi processi editoriali. I due articoli pubblicati sul Telegraph sono stati definiti “un colpo basso” da diversi giornalisti su Twitter e sono stati considerati una specie di “risposta” del giornale alle accuse che gli sono state rivolte questa settimana da Peter Oborne, ex responsabile degli editorialisti politici del Telegraph. Nella sua lettera di dimissioni, Oborne ha accusato il giornale di aver messo davanti gli interessi economici alla correttezza nel raccontare le notizie.

L’articolo in prima pagina del Telegraph – un giornale di orientamento conservatore considerato molto affidabile – non cita alcuna fonte a sostegno della storia del suicidio dei due dipendenti di News UK: in fondo all’articolo, è scritto che un portavoce di News UK ha confermato che due dipendenti dell’azienda sono morti «in circostanze separate» e che è stata richiesta un’indagine interna, senza però fornire ulteriori dettagli. Nel titolo, inoltre, non compare il nome del gruppo editoriale: News UK viene semplicemente definito “l’editore del Times“.

 

Oborne aveva rivolto al Telegraph delle accuse molto dure: lo aveva accusato di non avere dato sufficiente spazio alla grossa inchiesta sui conti in Svizzera – la cosiddetta “SwissLeaks” – che ha coinvolto anche HSBC, una banca inglese tra le più grandi al mondo e uno dei grossi inserzionisti del Telegraph. Oborne ha detto che il problema del Telegraph è molto ampio e non ha riguardato solo HSBC, ma anche altri inserzionisti e interessi commerciali più generali. Per esempio Oborne ha scritto che il Telegraph ha adottato una posizione “ridicola” sulle proteste a Hong Kong: non ha criticato il governo cinese, come ci si sarebbe aspettati soprattutto da un giornale conservatore, per “proteggere” il supplemento China Watch che esce col Telegraph e che ha posizioni molto vicine al governo cinese.

Questa mattina l’edizione britannica di Buzzfeed ha riportato le critiche ricevute dal Telegraph per la pubblicazione dell’articolo anonimo sulla morte dei due dipendenti di News UK. Nel corso della giornata l’articolo è stato aggiornato: Buzzfeed ha raccontato di essere stato contattato da «diversi giornalisti del Telegraph» che hanno «espresso il loro disgusto per la decisione del giornale di pubblicare l’articolo». Nessuno dei giornalisti del Telegraph ha però permesso a Buzzfeed di svelare la sua identità. Scrive ancora Buzzfeed nell’aggiornamento:

Tre persone che conoscono come funziona la redazione ci hanno detto che il giornalista che ha scritto l’articolo senza firma [sulla morte dei due dipendenti] non ha trovato la storia per conto suo, e che sono stati i suoi superiori a dargli il compito di scriverla. Un giornalista del Telegraph ci ha inoltre detto: «dovete capire che in questo giornale i giornalisti non contano. [I giornalisti] “scrivono” gli articoli nel senso che premono i tasti giusti sulla tastiera, e basta.

Il Telegraph è stato fondato nel 1855 e la sua redazione principale si trova a Londra. BBC scrive che negli ultimi dieci anni le vendite del Telegraph si sono ridotte di circa la metà. Nel gennaio del 2014 l’allora direttore Tony Gallagher è stato licenziato e il suo posto è stato preso dallo statunitense Jason Seiken. Una delle altre critiche rivolte da Oborne al suo ex giornale è stata quella di avere intrapreso “la cultura del clic” in seguito all’arrivo di Seiken.

foto: MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images