• Mondo
  • Giovedì 15 gennaio 2015

Un altro giorno di funerali a Parigi

Oggi si sono celebrati quelli di Wolinski (che sarà sepolto nel "cimitero degli artisti") e di Tignous, la cui bara era piena di disegni

La bara di Bernard "Tignous" Verlhac, 57, uno dei vignettisti uccisi durante l'attacco alla redazione di Charlie Hebdo, durante il suo funerale tenuto il 15 gennaio 2015 a Montreuil, nei dintorni di Parigi (Pascal Le Segretain/Getty Images)
La bara di Bernard "Tignous" Verlhac, 57, uno dei vignettisti uccisi durante l'attacco alla redazione di Charlie Hebdo, durante il suo funerale tenuto il 15 gennaio 2015 a Montreuil, nei dintorni di Parigi (Pascal Le Segretain/Getty Images)

Oggi si sono celebrati i funerali di quattro persone uccise durante l‘attacco alla redazione di Charlie Hebdo, avvenuto il 7 gennaio a Parigi, da parte di due terroristi islamisti, Saïd e Chérif Kouachi. Si sono tenuti i funerali di due vignettisti, Bernard “Tignous” Verlhac e Georges Wolinski, di una collaboratrice della rivista, Elsa Cayat, e di Franck Brinsolaro, il poliziotto incaricato di proteggere il direttore di Charlie Hebdo Stephane “Charb” Charbonnier.

Alla cerimonia per ricordare Verlhac, tenuta a Montreuil, alla periferia di Parigi, hanno partecipato decine di persone: la sua bara era piena di disegni e vignette. Al suo funerale ha parlato anche il ministro della Giustizia francese Christiane Taubira, che ha detto di considerare i vignettisti di Charlie Hebdo «degli angeli custodi che verificano che la democrazia funzioni correttamente». Il funerale di Wolinski si è invece celebrato al famoso cimitero Père-Lachaise di Parigi (il cosiddetto “cimitero degli artisti”), dove il suo corpo sarà anche cremato e conservato. Anche il funerale di Cayat si è svolto a Parigi, e vi ha partecipato anche il vignettista Luz, che ha disegnato la copertina dell’ultimo numero di Charlie Hebdo.

A Bernay, nel nord della Francia, si sono invece tenuti i funerali di Franck Brinsolaro, il poiliziotto incaricato di sorvegliare Charb, il direttore di Charlie Hebdo ucciso anche lui dai terroristi. Fuori dal funerale, c’era appeso un cartello nero con la scritta “Je suis Francky”.

Durante l’attacco dei fratelli Kouachi alla redazione di Charlie Hebdo sono stati uccise 12 persone, fra cui dieci redattori e collaboratori della rivista e due poliziotti. I Kouachi sono stati uccisi due giorni dopo, venerdì 9 gennaio, dopo che si erano rifugiati in una copisteria di Dammartin-en-Goële, un paese a nord di Parigi. Durante altri attacchi collegati a quello di Charlie Hebdo, compiuti negli stessi giorni da un altro terrorista chiamato Amedy Coulibaly, sono morte altre cinque persone.