Gli e-reader fanno male al sonno?

Secondo una ricerca molto discussa chi li usa la sera poi fatica ad addormentarsi e al mattino è meno sveglio, ma c'è un equivoco: la ricerca non riguarda gli e-reader

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) i dispositivi elettronici per la lettura (e-reader) hanno effetti negativi sul sonno, se utilizzati di sera nelle ore prima di andare a dormire. L’esito della ricerca è stato ripreso e discusso da buona parte dei media internazionali – e dai giornali italiani – talvolta con titoli allarmistici e categorici sul fatto che i dispositivi per la lettura “danneggiano il sonno e la salute” di chi li utilizza. In realtà lo studio pubblicato da PNAS è meno categorico e soprattutto contiene alcune cose che non tornano molto.

Il problema è che la ricerca nel titolo e nel suo abstract parla genericamente di “e-reader”, categoria in cui sono compresi molti dispositivi diversi tra loro – tablet (se usati per leggere) e lettori di ebook compresi – ma nel testo si specifica poi che per gli esperimenti sono stati utilizzati solo degli iPad di Apple (tra l’altro con lo schermo a piena luminosità) per confrontarli con gli effetti sul sonno della lettura di un normale libro. A quanto pare i lettori di ebook come i Kindle non sono stati presi in considerazione.

Lo studio è stato condotto su un gruppo di 12 persone, valutando gli effetti sul sonno nel caso della lettura di un ebook (letto però solo su iPad) rispetto a un libro tradizionale. Sulla base dei risultati, i ricercatori hanno concluso che “l’uso di questi dispositivi prima di andare a letto aumenta il tempo necessario per addormentarsi, ritarda i ritmi circadiani (sonno/veglia, ndr), riduce i livelli della melatonina, l’ormone che favorisce il sonno, e rende meno lucidi la mattina seguente”. I ricercatori scrivono anche che l’utilizzo di questi dispositivi la sera induce ad andare a letto più tardi, perché il cervello riceve un numero maggiore di stimoli e rimane quindi attivo più a lungo.

Altri studi in precedenza si erano già occupati di tablet e smartphone, specificando meglio che si trattava di quei dispositivi e non di generici “e-reader”, ricordando che questi dispositivi emettono luce blu. Queste emissioni di luce a onde corte influiscono molto di più sulla produzione di melatonina ed è quindi meglio evitarle prima di andare a dormire.

Come spiega David Meyer del sito di informazione tecnologica GigaOM, la ricerca parla di “e-reader” ma in realtà non cita mai dispositivi diversi da un iPad come i lettori di ebook a inchiostro elettronico che non emettono luce. Durante i test, inoltre, i volontari sono stati sottoposti a sessioni davanti a un iPad alla massima luminosità lunghe fino a quattro ore, una condizione che non si verifica così di frequente per chi usa questi dispositivi prima di dormire.

Uno degli autori della ricerca scientifica ha in seguito ammesso che un “normale Kindle” può costituire un’eccezione, perché non ha lo schermo illuminato. A quanto sembra i test per lo studio furono eseguiti tra il 2010 e il 2011, quando i lettori di ebook non erano ancora molto diffusi e aveva quindi probabilmente più senso fare il confronto solo tra tablet e libri tradizionali. Anche per questo motivo nella ricerca non si fa menzione dei lettori di ebook con inchiostro elettronico che hanno comunque un loro sistema di illuminazione, come per esempio il Kindle Paperwhite. Questi dispositivi non sono comunque retroilluminati: la luce per illuminare lo schermo arriva da alcuni LED inseriti lungo la cornice del display, in modo da diffonderla più naturalmente, come accade con una pagina di un libro illuminata dall’esterno.

Molte ricerche concordano sul fatto che eccessivi stimoli e quantità di luce prima di andare a dormire possano comunque influire negativamente sulla qualità del sonno, e sulle capacità stesse di addormentarsi rapidamente. Tra i consigli più frequenti per evitare il problema ci sono quelli di trascorrere almeno la mezz’ora prima di andare a letto in una condizione di penombra, di evitare la luce molto intensa e gli stimoli sonori della televisione, di mantenere al buio e fresca la stanza in cui si sta dormendo.