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  • Mercoledì 29 ottobre 2014

La Nuova Zelanda vuole cambiare bandiera

Si terranno due referendum nel 2015 e 2016, se la proposta del primo ministro Key dovesse passare (e forse si potrà votare anche la bandiera degli All Blacks)

La bandiera della Nuova Zelanda potrebbe cambiare nel giro di un paio d’anni. Negli ultimi giorni il primo ministro neozelandese John Key, che appartiene al partito di centro-destra New Zealand National Party, ha annunciato la sua intenzione di convocare due referendum – il primo nel 2015 e il secondo nel 2016 – per adottare una nuova bandiera: al primo referendum, ha spiegato Key, gli elettori voteranno la loro bandiera preferita tra una serie di proposte; il secondo referendum sarà invece una specie di ballottaggio tra la vecchia bandiera e quella più votata al primo turno. John Key e il suo vice Bill English – che sarà il responsabile del referendum nei due anni che verranno – hanno detto che le proposte che verranno votate al primo referendum saranno selezionate da una giuria, a sua volta scelta dai vari capi dei partiti neozelandesi.

La proposta di Key in realtà non è nuova: l’11 marzo 2014 Key aveva annunciato che se il suo partito fosse stato riconfermato alle elezioni – cosa che è poi avvenuta a settembre – allora si sarebbe votato per il cambio di bandiera. Key ha definito la proposta di cambiare la bandiera nazionale “necessaria”, in modo da allontanare l’immagine del paese dal periodo coloniale britannico (oltretutto, la bandiera neozelandese è molto simile a quella australiana e delle altre ex-colonie). In passato la somiglianza tra le diverse bandiere delle ex-colonie britanniche ha creato anche qualche incidente diplomatico: nel 1984, per esempio, il primo ministro australiano Bob Hawke andò in visita ufficiale a Ottawa, in Canada, e fu accolto per sbaglio con la bandiera neozelandese. Associated Press ha scritto che una parte della popolazione potrebbe appoggiare la proposta del New Zealand National Party, anche se non è chiaro di che percentuali si stia parlando.

Il dibattito sul cambiare o meno la bandiera della Nuova Zelanda risale al 1973, quando una proposta di cambiamento fu bocciata dal New Zealand Labour Party, il partito laburista. Al centro di ciascuno dei dibattiti degli anni seguenti c’è sempre stata l’idea di togliere la Union Jack (la bandiera britannica) dalla bandiera neozelandese: tra le proposte più riprese negli ultimi giorni c’è anche quella di usare come bandiera nazionale quella degli All Blacks, la squadra nazionale di rugby, che raffigura una felce argentata su sfondo nero (l’Herald ha scritto che secondo un recente sondaggio il 42 per cento degli elettori è favorevole a mantenere la bandiera come è ora, mentre il 39 per cento è favorevole ad adottare la bandiera degli All Blacks).

Sembra che in generale tutti i partiti politici neozelandesi siano aperti a discutere sul cambiamento della bandiera nazionale, anche i laburisti che bocciarono la prima proposta nel 1973. L’unica eccezione è quella dell’Act Party, un partito di orientamento conservatore e liberista: il suo leader, John Banks, ha giustificato la sua opposizione dicendo che per la bandiera neozelandese molti soldati sono morti in diverse battaglie. John Key ha detto: «Se vogliamo impegnarci con i neozelandesi ad occuparci della questione seriamente non penso sia possibile farlo senza tenere due referendum. Che prezzo mettereste alla democrazia, dove le persone possono veramente dire la loro in una questione così importante?». Ha anche aggiunto che, una volta ottenuto il risultato del referendum, non si aspetta che la bandiera cambi nei successivi 50-100 anni.