• Mondo
  • Martedì 21 ottobre 2014

L’americano scarcerato in Corea del Nord

Si chiama Jeffrey Fowle ed era uno dei tre cittadini statunitensi detenuti dal governo di Pyongyang: era accusato di aver lasciato una Bibbia in un locale

Jeffrey Fowle, an American detained in North Korea speaks to the Associated Press, Monday, Sept. 1, 2014 in Pyongyang, North Korea. North Korea has given foreign media access to three detained Americans who said they have been able to contact their families and watched by officials as they spoke, called for Washington to send a representative to negotiate for their freedom. (AP Photo/Wong Maye-E)
Jeffrey Fowle, an American detained in North Korea speaks to the Associated Press, Monday, Sept. 1, 2014 in Pyongyang, North Korea. North Korea has given foreign media access to three detained Americans who said they have been able to contact their families and watched by officials as they spoke, called for Washington to send a representative to negotiate for their freedom. (AP Photo/Wong Maye-E)

Martedì 21 ottobre il cittadino americano Jeffrey Fowle, che era detenuto in carcere in Corea del Nord, è stato liberato. Fowle ha 56 anni ed è originario di Miamisburg, in Ohio: da quasi sei mesi si trovava in prigione per aver lasciato una Bibbia nel bagno di un locale della città di Chongjin, nella Corea del Nord settentrionale, lo scorso maggio (l’evangelizzazione cristiana è un reato in Corea del Nord). Marie Harf, una portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America, ha confermato che Fowle si è imbarcato martedì su un aereo per tornare a casa dalla sua famiglia. Josh Earnest, un portavoce della Casa Bianca, ha spiegato che il governo svedese ha facilitato le trattative, dal momento che gli Stati Uniti non hanno formali relazioni diplomatiche con la Corea del Nord.

Attualmente altri due cittadini americani sono detenuti in Corea del Nord: si chiamano Kenneth Bae e Matthew Todd Miller. Il primo sta scontando una pena di quindici anni di carcere per “atti ostili finalizzati a far cadere il governo”; Miller invece è ancora in attesa di processo, ed è accusato di aver strappato il suo visto turistico al suo ingresso in Corea del Nord e aver chiesto asilo. Lo scorso settembre Bae, Miller e Fowle avevano dato un’intervista – strettamente regolata dal governo nordcoreano – a una troupe di CNN, in cui avevano spiegato le loro condizioni e avevano chiesto aiuto al governo statunitense. Fowle aveva detto a proposito del reato di cui era accusato: «È un atto segreto e una violazione delle leggi della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Ho ammesso le mie colpe al governo e firmato una dichiarazione in questo senso, chiedendo perdono ai cittadini e al governo della Corea del Nord». Bae ha detto di essere costretto ai lavori forzati per otto ore al giorno, sei giorni a settimana, nonostante abbia problemi di salute (soffre di diabete, ipertensione e calcolosi renale). Earnest ha chiesto al governo nordcoreano di scarcerare anche Bae e Miller, e ha assicurato che gli Stati Uniti continueranno a lavorare per la loro liberazione. Robert King, inviato speciale degli Stati Uniti per i diritti umani in Corea del Nord, ha detto che il governo americano ha ripetutamente cercato di inviare alcune autorità nel paese per trattare la liberazione dei tre americani, ma che il governo nordcoreano lo ha impedito. Per ora non sono ancora state spiegate le motivazioni ufficiali del rilascio di Fowle da parte del governo nordcoreano.

Foto: (AP Photo/Wong Maye-E)