• Mondo
  • Mercoledì 8 ottobre 2014

È morto il malato di ebola a Dallas

Thomas Eric Duncan, liberiano, era stato pochi giorni fa il primo caso di diagnosi della malattia fuori dall'Africa

FILE - This 2011 photo provided by Wilmot Chayee shows Thomas Eric Duncan at a wedding in Ghana. In September 2014, Duncan became the first patient in the U.S. diagnosed with Ebola. (AP Photo/Wilmot Chayee)
FILE - This 2011 photo provided by Wilmot Chayee shows Thomas Eric Duncan at a wedding in Ghana. In September 2014, Duncan became the first patient in the U.S. diagnosed with Ebola. (AP Photo/Wilmot Chayee)

Il virus ebola ha causato la morte a Dallas di Thomas Eric Duncan, l’uomo che era stato ricoverato dopo che gli era stata diagnosticata la malattia che aveva contratto in Liberia, il suo paese, prima di partire per un viaggio negli Stati Uniti: lo hanno annunciato le autorità sanitarie di Dallas, la morte è avvenuta nelle prime ore del mattino in Texas. Il caso di Duncan era da alcuni giorni seguito in tutto il mondo perché si era trattato della prima volta che ebola era stata diagnosticata fuori dall’Africa, dove l’epidemia ha invece causato già più di tremilacinquecento morti (pochi giorni dopo, un’infermiera spagnola è stato il primo caso di contagio avvenuto fuori dall’Africa).

Duncan aveva contratto il virus per contagio da una malata che aveva aiutato a raggiungere un ospedale a Monrovia, capitale della Liberia. Pochi giorni dopo era partito per Dallas dove aveva raggiunto la madre di suo figlio di diciannove anni, con cui aveva appena ripreso una relazione dopo diversi anni di separazione. Coi primi sintomi della malattia si era recato in ospedale ma la gravità della situazione non era stata compresa ed era stato rimandato a casa. Dopo un nuovo ricovero, e la diagnosi su ebola, aveva raccontato ai parenti di essere addolorato per il rischio di aver contagiato i suoi familiari: «Mi dispiace per quello che è successo… non avrei voluto mettere in pericolo l’amore della mia vita». Il suo corpo verrà cremato per evitare ulteriori rischi di contagio.

Nel frattempo 48 persone che sono venute in contatto con Duncan prima che venisse messo in isolamento sono monitorate costante dalle autorità sanitarie statunitensi: per ora nessuna di loro ha mostrato i sintomi della malattia. A Frisco, non lontano da Dallas, un uomo che mostrava alcuni sintomi della malattia è stato portato al Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas, dov’era stato curato anche Duncan. L’uomo si chiama Michael Monnig ed è un vicesceriffo della contea di Dallas che era entrato nell’appartamento di Duncan, ma non era mai avuto contatti con lui. Suo figlio ha detto che Monnig si misura la febbre ogni giorno dalla scorsa settimana e che mercoledì mattina si sentiva particolarmente spossato e aveva mal di stomaco: per precauzione ha chiesto di andare in pronto soccorso.

(AP Photo/Wilmot Chayee)