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  • Lunedì 18 agosto 2014

Come sta cambiando La Paz

Una nuova cabinovia sta collegando la capitale della Bolivia con una città vicina più povera, abbattendo barriere fisiche e forse anche psicologiche

View of the first metropolitan cable railway --linking El Alto with La Paz-- during its inauguration on May 30, 2014. AFP PHOTO / AIZAR RALDES (Photo credit should read AIZAR RALDES/AFP/Getty Images)
View of the first metropolitan cable railway --linking El Alto with La Paz-- during its inauguration on May 30, 2014. AFP PHOTO / AIZAR RALDES (Photo credit should read AIZAR RALDES/AFP/Getty Images)

La Paz si trova in una valle nella parte occidentale della Bolivia: ospita tra le altre cose il governo, le sedi delle banche e anche hotel e ristoranti di lusso. A pochi chilometri, ma a un’altitudine maggiore, si trova invece El Alto, una sorta di città satellite con caratteristiche molto diverse rispetto a La Paz: genericamente si può dire che è meno moderna, meno occidentalizzata, abitata da persone con la pelle più scura che sono in gran parte migranti provenienti dalle campagne. Le condizioni di vita sono più povere, il centro della vita economica di El Alto è il mercato di strada che si svolge due volte la settimana.

Il rapporto tra questi due centri sta però rapidamente cambiando da quando è stata costruita e inaugurata la prima linea di una cabinovia che collega le due zone. La cabinovia, scrive il New York Times, sta contribuendo ad abbattere «le barriere fisiche e forse anche quelle psicologiche» tra le due diverse aree.

La prima linea del sistema – chiamata linea rossa – è stata inaugurata lo scorso 31 maggio e nei suoi primi cinquanta giorni di funzionamento ha trasportato due milioni di persone. Molti passeggeri sono pendolari: nonostante il biglietto costi il doppio rispetto a quello di un autobus, il tragitto in cabinovia permette un notevole risparmio di tempo ed è più comodo rispetto alla strada tradizionale. Molte altre persone hanno provato la cabinovia per curiosità, dato che permette di osservare dall’alto La Paz e le montagne circostanti. Il traffico non è comunque solo in discesa: i numeri maggiori si sono infatti registrati il giovedì e la domenica, quando a El Alto si svolge il grande mercato all’aperto.

Si prevede che una seconda linea venga messa funzione per il prossimo settembre, e che una terza – per una spesa totale di 234 milioni di dollari – venga attivata entro ottobre, «giusto in tempo per le elezioni» a cui l’attuale presidente Evo Morales cercherà di farsi rieleggere per la terza volta. Proprio Morales, promotore dell’opera, ha dichiarato che alla fine le linee funzionanti saranno cinque; il coordinatore generale del progetto si è spinto a dire che si potrebbero raggiungere le diciotto linee per arrivare quindi a collegare la parte più a sud di La Paz, dove si trovano i quartieri più ricchi, alle zone più periferiche e anche più povere di El Alto.

Il tipo di ristrutturazione urbana avviata a La Paz viene definita dagli urbanisti “pianificazione sociale” e si basa sostanzialmente sullo sviluppo di infrastrutture nei quartieri più marginali per garantire a tutti l’accessibilità alle risorse che la città offre e per integrare tutti gli abitanti indipendentemente dalla loro condizione sociale. Il primo progetto di questo tipo è stato realizzato a Medellín, in Colombia, e oltre che a La Paz è stato replicato anche a Caracas in Venezuela e a Rio in Brasile; c’è un progetto simile anche a Lima, in Perù, e in due città del Messico.