Google contro squali

Slate racconta che la società americana sta cercando di migliorare la protezione dei propri cavi transoceanici per prevenire dei guasti causati dai morsi degli squali

di Will Oremus – Slate @WillOremus

GANSBAAI, SOUTH AFRICA: An undated file photograph of a Great White Shark swimming off Gansbaai, about 180 kms from Cape Town. Following a great white attack on a young surfer last week off Muizenburg, tour operators are accused of making the waters dangerous by 'chumming' where the operators throw a mixture of fish blood and oil into the water to attract the great whites. AFP PHOTO/THEO FERREIRA/SHARKAHOLIC (Photo credit should read ANNA ZIEMINSKI/AFP/Getty Images)
GANSBAAI, SOUTH AFRICA: An undated file photograph of a Great White Shark swimming off Gansbaai, about 180 kms from Cape Town. Following a great white attack on a young surfer last week off Muizenburg, tour operators are accused of making the waters dangerous by 'chumming' where the operators throw a mixture of fish blood and oil into the water to attract the great whites. AFP PHOTO/THEO FERREIRA/SHARKAHOLIC (Photo credit should read ANNA ZIEMINSKI/AFP/Getty Images)

Internet, come diceva quello, è una rete di tubi, che però a volte sono attaccati dagli squali.

Le prime testimonianze di squali che mordono i cavi sottomarini che trasportano velocemente i nostri documenti in giro per il mondo risalgono almeno al 1987, l’anno nel quale uscì un pezzo del New York Times dove si diceva che «gli squali hanno dimostrato di avere un’inspiegabile predilezione per i nuovi cavi a fibra ottica che si stanno posando nei fondali degli oceani per collegare Stati Uniti, Europa e Giappone».

Ora, sembra che Google stia facendo qualcosa a riguardo. Secondo un pezzo pubblicato da Brandon Butler su Network World’s, un dirigente di Google ha detto recentemente che la società ha cominciato ad avvolgere i suoi cavi che passano sul fondo dell’Oceano Pacifico con del kevlar – una fibra sintetica – proprio per prevenire i morsi degli squali. Google mi ha confermato che i suoi cavi sottomarini più recenti sono avvolti da cavi protettivi e da una copertura in acciaio; e che l’obiettivo è quello di proteggerli da eventuali rotture, inclusi possibili attacchi da parte di squali. Per chi se lo stesse chiedendo, ecco un vecchio video di come funziona la cosa.

Ha senso che Google investa in modi migliori per proteggere i cavi transoceanici. Negli anni ci sono state diverse occasioni in cui danni ai cavi sottomarini hanno causato diffusi disagi alla connessione a Internet. Una rete infrastrutturale affidabile è diventata via via sempre più essenziale per gli affari di Google, che fa affidamento su trasmissioni di informazione ad altissima velocità fra i suoi data center in giro per il mondo.

Lunedì, il responsabile di Google per le infrastrutture Urs Holzle ha annunciato che la società aiuterà a costruire un nuovo sistema di cavi sottomarini nel Pacifico per collegare gli Stati Uniti al Giappone a velocità fino a 60 terabit al secondo. Holzle ha detto che «si tratta di una velocità circa dieci milioni di volte superiore a quella dei comuni modem via cavo». I partner di Google nel progetto sono China Mobile e SingTel.

Ma perché gli squali sono così attratti dai cavi sottomarini? Non è chiaro. Alcuni hanno fatto notare che gli squali possono percepire i campi elettromagnetici, e che quindi, forse, siano attratti dalla corrente elettrica. Un esperto di squali della California State University di Long Beach ha suggerito a Wired che gli squali possano semplicemente essere curiosi. Chiunque possieda una doppia competenza nel campo del comportamento dei condritti e dell’ingegneria elettronica è caldamente invitato a offrire una spiegazione più convincente nei commenti qui sotto.

In ogni caso, è chiaro che dei morsi molto potenti possono causare dei grossi guai. Popular Science ha pescato un report del 2009 del programma ambientale dell’ONU che include la seguente – e convincente – informazione di contesto.

I pesci, inclusi gli squali, hanno una lunga tradizione di morsi nei confronti dei cavi, come dimostrato dal ritrovamento di alcuni denti conficcati nelle guaine di alcuni di essi. Squali e barracuda, assieme ad altri pesci, sono stati in passato identificati come responsabili di alcuni guasti dei cavi.

Dimenticatevi Google contro Apple, Google contro Amazon e Google contro Facebook. La mia nuova rivalità tecnologica preferita è fra Google e gli squali.

foto: ANNA ZIEMINSKI/AFP/Getty Images

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