Sono in corso le indagini per stabilire le cause dell’incidente del volo AH5017 di Air Algérie, partito nelle prime ore di giovedì 24 luglio da Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, e precipitato nei pressi di Boulikessi, un villaggio in territorio maliano a circa 50 chilometri di distanza dal confine con il Burkina Faso. Nell’incidente sono morti tutti i 118 passeggeri a bordo, fra cui 54 di cittadinanza francese. Ieri, come racconta Le Figaro, la polizia francese ha mandato 21 esperti sul luogo dove sono stati trovati i resti dell’aereo, mentre oggi pomeriggio arriveranno anche alcuni rappresentanti di Francia, Libano e Burkina Faso, i tre paesi che hanno subito più perdite nell’incidente. Il presidente francese François Hollande ha incontrato stamattina alcuni membri del governo per fare un punto sulle conseguenze dell’incidente. È inoltre in corso un incontro fra Hollande e le famiglie dei passeggeri francesi morti nell’incidente nella sede del ministero degli Esteri francese, a Parigi.
Il ministro degli esteri francese Laurent Fabius ha definito l’area in cui sono stati ritrovati i resti dell’aereo come «una zona di savana e sabbia dall’accesso complicato». La zona è stata comunque messa in sicurezza da un centinaio di soldati francesi, incaricati di supervisionare il recupero dei corpi dei passeggeri e la raccolta dei rottami e di prove. Il canale televisivo France 2 ha anche trasmesso un video amatoriale girato da alcuni soldati del Burkina Faso nella zona di ritrovamento dei detriti, che mostra alcuni rottami dell’aereo.
Non è ancora chiaro cos’abbia causato la caduta dell’aereo, sebbene lo stesso Fabius abbia detto che «quello che possiamo dire con sicurezza è che nella zona c’era una notevole tempesta». Per quanto riguarda l’identificazione dei corpi dei passeggeri, il generale Gilbert Diendiéré – incaricato dal presidente del Burkina Faso di gestire l’emergenza dell’incidente aereo – ha detto che poiché l’aereo è stato «completamente disintegrato» sarà molto difficile «recuperare qualcosa, dato che abbiamo solo visto pezzi di carne disseminati lungo il terreno».
Nel frattempo, sono state ritrovate entrambe le scatole nere, i dispositivi che registrano le principali informazioni sullo stato dei sistemi di bordo e le ultime ore di conversazioni all’interno della cabina di pilotaggio. Una di esse, ritrovata ieri, è stata spedita verso la città maliana di Gao: la loro analisi servirà a capire qualcosa di più riguardo quanto successo.