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  • Martedì 24 giugno 2014

Il sorprendente accordo tra Carmen Balcells e Andrew Wylie

Due tra i più famosi e importanti agenti letterari al mondo – gran personaggi, molto diversi e a lungo rivali – hanno deciso di allearsi

Mario Vargas Llosa with his agent Carmen Balcells The writer and the agent together (Photo by Quim Llenas/Cover/Getty Images)
Mario Vargas Llosa with his agent Carmen Balcells The writer and the agent together (Photo by Quim Llenas/Cover/Getty Images)

Un mese fa Carmen Balcells, grande agente letteraria catalana che ha curato per anni i rapporti tra editori e scrittori come Gabriel García Márquez e Isabel Allende, ha firmato una lettera d’intenti con la quale ha annunciato che la sua agenzia sarà gestita congiuntamente con la statunitense Wylie Agency di New York. L’accordo porterà alla formazione di una nuova agenzia che si chiamerà Balcells & Wylie, che non comporterà necessariamente la scomparsa delle altre due storiche agenzie. L’iniziativa è stata discussa molto nelle ultime settimane e in molti l’hanno considerata storica: in un momento in cui l’editoria soffre molto, in cui si uniscono le più grandi case editrici del mondo e in cui gli scrittori devono fare i conti con il mercato dei libri digitali e con chi lo controlla, due delle agenzie letterarie più importanti al mondo che si mettono a collaborare è già di per sé una notizia.

La questione forse è un po’ da impallinati di letteratura ed esperti di editoria, ma vista l’importanza dei personaggi può raccontare qualcosa anche a chi i libri, di solito, li legge e basta. A capo delle due agenzie coinvolte ci sono due personaggi a loro modo “letterari”: Carmen Balcells è famosa, tra le altre cose, per aver basato il suo lavoro sulla relazione stretta, personale e quasi materna con i suoi scrittori; Andrew Wylie, spregiudicato agente di New York, nell’ambiente è noto come The Jackal, lo sciacallo.

Due personaggi diversi
Carmen Balcells
è una delle più importanti (se non la più importante) agente letteraria di autori spagnoli e latinoamericani. La chiamano La Mamá Grande: il soprannome le fu attribuito da Garcia Marquez, del quale è stata agente da quando nel 1967 fece pubblicare per la prima volta Cent’anni di Solitudine negli Stati Uniti e del quale rappresenta ancora oggi gli interessi letterari.

In quegli anni, racconta il New York Times, quando la Spagna era ancora governata da Franco e il Sudamerica era coinvolto in costanti sconvolgimenti politici, Carmen Balcells fece la sua fortuna diventando cruciale nel mettere in contatto autori sudamericani e lettori europei e statunitensi. Non era solo un agente letteraria, non si occupava solo di trovare editori e negoziare contratti più lucrativi per i suoi clienti: «era confidente e coach, si occupava di pagare le visite dal dentista dei suoi scrittori e di risolvere i loro problemi domestici».

Quando fondò la sua agenzia, nel 1956, in Spagna una donna non poteva aprire un conto corrente senza la firma del marito o del padre. «Io non ho mai voluto essere importante. Volevo essere indipendente e autonoma in un tempo in cui una donna senza un’educazione rigorosa e senza una famiglia potente alle spalle non poteva decidere da sola cosa fare della sua vita». Nata in un paesino della Catalonia, in una casa senza riscaldamento e acqua corrente, ha studiato Economia e commercio senza mai laurearsi. Nel tempo è diventata amica di membri della famiglia reale spagnola, di primi ministri e di alcune delle persone più influenti della Spagna.

Isabel Allende, autrice di cui fece pubblicare la prima traduzione in inglese di La Casa degli Spiriti, ha definito Balcells «una forza della natura, gentile, generosa ed eccentrica» e al New York Times ha raccontato un aneddoto che racconta che tipo di persona sia Carmen Balcells:

Nel 1981, in occasione della pubblicazione del suo primo libro, Allende era stata invitata a una festa nella casa di Balcells a Barcellona. «Io sembravo una contadinotta, arrivavo dal Venezuela e non avevo idea di come fosse fatto quel mondo, non avevo studiato letteratura e non avevo neanche mai letto una recensione letteraria. Quando arrivai mi ricevette come se fossi già una scrittrice famosa».

Carmen Balcells, con la sua agenzia, rappresenta gli interessi di decine di autori spagnoli e sudamericani, oltre a Gabriel Garcia Marquez anche Pablo Neruda, Isabel Allende e Mario Vargas Llosa. Negli anni nessuno dei suoi autori l’ha mai lasciata per farsi seguire un altro agente, ma in almeno due casi Balcells ha perso clienti: dopo la morte di Jorge Luis Borges e di Roberto Bolano, le loro vedove decisero di cedere la cura dei loro interessi letterari a un altro agente, che Balcells definì con disprezzo «seduttore di vedove»: Andrew Wylie.

Andrew Wylie è un agente letterario americano. La sua agenzia, la Wylie Agency, è considerata la più potente al mondo: ha uffici a New York e Londra e rappresenta gli interessi di moltissimi scrittori tra cui, solo per citarne alcuni, Martin Amis, Vladimir Nabokov, Salman Rushdie e Philip Roth. Wylie è cresciuto a New York, suo padre lavorava nell’editoria, sua madre veniva da una famiglia di banchieri. Lui ha raccontato di aver cercato di mettere le due cose insieme, fare l’agente letterario e fare soldi:

Quello che ho pensato è: se devo passare il mio tempo a leggere Danielle Steel e Tom Clancy, sono fritto. Al diavolo. Siamo qui per fare soldi e io so dove sono i soldi, a Wall Street. Non perderò le mie giornate leggendo queste idiozie per essere pagato meno di un impiegato in banca. Sarebbe stupido. Ma si possono fare affari e essere interessati in quello che si legge? Risposta: sì.

E il modo per fare affari, ho pensato, era questo: primo, se vuoi rappresentare i migliori, devi rappresentare la maggioranza dei migliori. Devi essere molto determinato a rappresentare le persone giuste; secondo: deve essere internazionale.

Quello che ha fatto con le vedove di Borges e Bolano non è stata un’eccezione, è il modo in cui cerca nuovi clienti. Al Guardian aveva raccontato di avere una strategia precisa: avvicinarli e lusingarli. Ha assunto nel suo ufficio familiari di autori che voleva mettere sotto contratto, ne ha convinti altri per cui non aveva nessun interesse per arrivare ad autori che voleva davvero, molte volte ha offerto enormi anticipi in denaro ad autori che non avevano intenzione di cambiare agente. Nell’ambiente letterario qualcuno lo chiama “lo sciacallo”, per via del modo in cui conduce i suoi affari. Quando gli hanno chiesto cosa ne pensasse lui ha detto: «Cos’è uno sciacallo? Un cane famelico? Sì, io sono un cane famelico».

L’accordo
L’accordo tra Balcells e Wylie ha sorpreso molti e alcuni lo considerano una sconfitta per Balcells e il suo modo di fare l’agente letterario. Tuttavia Carmen Balcells ha 83 anni e non ha nessun erede interessato nel continuare il suo lavoro. Nel corso degli anni ha più volte cercato di difendere i suoi affari dagli attacchi di Wylie, ma adesso sembra essere più preoccupata di proteggere gli interessi dei suoi clienti piuttosto che i suoi. Wylie, di contro, ha cercato di entrare nel mercato editoriale sudamericano per diverso tempo perché è uno dei pochi ancora in crescita. Inoltre, ha detto Wylie, «Balcells rappresenta diversi autori che mi interessano, venti dei quali mi interessano moltissimo».

Con un comunicato congiunto pubblicato qualche settimana fa, dopo aver raggiunto l’accordo, Wylie e Balcells hanno detto:

«Ci siamo rispettati e ammirati reciprocamente per anni e ora vogliamo lavorare insieme in modo più stretto. Il nostro obiettivo è dare più forza, prospettiva e durata al nostro lavoro di rappresentanti letterari e siamo molto felici e determinati a ottenere il meglio da questa opportunità»

I termini precisi dell’accordo non sono ancora noti, ma sembra che le due agenzie formeranno una collaborazione che sarà gestita, almeno per il momento, indipendentemente dalla Wylie Agency. Claudio Lopez, direttore della casa editrice Penguin Random House, ha comunque descritto in termini positivi l’accordo dicendo che «si tratta di una mossa intelligente per entrambe le agenzie. Da una parte Wylie entra nel mondo della letteratura in lingua spagnola, dall’altro Balcells assicura la continuità del suo lavoro e della rappresentanza dei suoi autori».

Foto: Carmen Balcells e Mario Vargas Llosa (Quim Llenas/Cover/Getty Images)