La legge elettorale delle europee è stata rinviata alla Consulta

Lo ha deciso il Tribunale di Venezia accogliendo il ricorso di un avvocato: sembra che c'entri la soglia di sbarramento al 4%

The European Parliament is pictured Wednesday April 16, 2014 in Strasbourg, eastern France. The European general elections in the 27 countries of the E.U will take place from May 22 to 25, 2014. (AP Photo/Christian Lutz)
The European Parliament is pictured Wednesday April 16, 2014 in Strasbourg, eastern France. The European general elections in the 27 countries of the E.U will take place from May 22 to 25, 2014. (AP Photo/Christian Lutz)

Il Tribunale di Venezia ha rinviato alla Corte Costituzionale la legge con cui si vota in Italia per le elezioni europee, pare per via della soglia di sbarramento al 4 per cento. Alle elezioni europee è l’Unione Europea stessa ad affidarsi agli stati per decidere come eleggere i deputati, fornendo solo qualche paletto per la scelta della legge elettorale: sistema proporzionale e soglie di sbarramento non più alte del 5 per cento. Le soglie di sbarramento sono quindi esplicitamente ammesse dalla legge comunitaria e sono diffusissime: tra gli altri, la Francia ha una soglia di sbarramento al 5 per cento, la Svezia al 4 per cento e la Grecia al 3 per cento. Ce l’aveva anche la Germania, ma è stata abolita l’anno scorso dalla Corte Costituzionale.

Il Tribunale di Venezia – come rivela l’Ansa – ha rinviato alla Corte Costituzionale la legge elettorale per le europee per soglia di sbarramento del 4%. La decisione è stata assunta durante l’esame di un ricorso presentato dall’avvocato Felice Besostri, che già aveva impugnato il Porcellum, poi bocciato dalla Consulta. Quella assunta dal Tribunale di Venezia è la prima decisione nel merito assunta rispetto ai ricorsi presentati sulla legge elettorale che regola in Italia il meccanismo delle elezioni europee. Oltre che a Venezia, sono stati presentati ricorsi a Roma, Napoli, Milano, Cagliari e Trieste.

“E’ solo un problema di tempi per la decisione, per questo avrei preferito che il quesito fosse sottoposto alla Corte di Giustizia della Ue, mentre l’esito è certo anche per i precedenti del Tribunale Costituzionale Federale tedesco”. L’avvocato Besostri commenta così la decisione del Tribunale, e aggiunge: “Le norme costituzionali sul diritto di voto sono uguali nella Costituzione tedesca (articolo 38) e italiana (articolo 48) e la giurisprudenza costituzionale tedesca in materia elettorale è un riferimento anche per la Consulta, che ne ha fatto uso nella sentenza sul Porcellum”.

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foto: AP Photo/Christian Lutz