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  • Domenica 13 aprile 2014

La brutta giornata dell’Ucraina orientale

A Sloviansk un'operazione "anti-terrorismo" è finita male, a Kharkiv ci sono stati scontri violenti, in altre città attivisti filo-russi hanno occupato edifici del governo

A pro-Russian gunman stands guard at a seized police station in the eastern Ukraine town of Slovyansk on Sunday, April 13, 2014. Pro-Moscow protesters have seized a number of government buildings in the east over the past week, undermining the authority of the interim government in the capital, Kiev. (AP Photo/Efrem Lukatsky)
A pro-Russian gunman stands guard at a seized police station in the eastern Ukraine town of Slovyansk on Sunday, April 13, 2014. Pro-Moscow protesters have seized a number of government buildings in the east over the past week, undermining the authority of the interim government in the capital, Kiev. (AP Photo/Efrem Lukatsky)

Domenica in diverse città dell’Ucraina orientale ci sono stati scontri e violenze tra forze filo-russe e filo-ucraine. Alcuni edifici governativi di Mariupol, Yenakiyeve, Kramatorsk, Druzhkovka e Makiyivka sono stati occupati da forze filo-russe, ma la situazione più grave e tesa s’è creata a Sloviansk: qui è iniziata domenica mattina un’operazione della polizia ucraina per sgomberare la stazione della polizia locale, che era stata occupata ieri da uomini armati col volto coperto e divisa mimetica. Ore dopo l’inizio dell’operazione, il ministro degli Interni ucraino Arsen Avakov ha detto che un membro dei servizi di sicurezza ucraini è stato ucciso, mentre altri quattro sono stati feriti. Avakov ha aggiunto che anche lo schieramento dei filo-russi ha subìto delle perdite, ma non ha fornito alcuna cifra precisa. Per il momento, comunque, la stazione di polizia di Sloviansk rimane sotto il controllo dei filo-russi.

Il giornalista di BBC Vitaliy Shevchenko ha riportato che un uomo chiamato Vyacheslav Ponomaryov si è autoproclamato sindaco di Sloviansk: Ponomaryov ha fatto l’annuncio fuori dalla stazione di polizia occupata ieri dai filo-russi, aggiungendo che il sindaco eletto, Nelya Shtepa, se n’è andato. Alcuni abitanti filo-russi di Sloviansk, scrivono diversi giornalisti, stanno mettendo in piedi delle barricate per le vie della città.

Nel pomeriggio di domenica diversi giornalisti hanno riportato di scontri piuttosto violenti nella città orientale di Kharkiv, dove attivisti filo-russi hanno tentato di prendere il controllo del complesso dove si trova la sede del consiglio comunale: secondo alcune fonti locali, gli scontri che ne sono seguiti con la polizia avrebbero provocato decine di feriti. La situazione rimane molto tesa anche a Donetsk e Luhansk, le altre due città dell’Ucraina orientale in cui attivisti filo-russi hanno occupato edifici governativi. Verso le 18.30 ora locale (erano le 17.30 ora italiana), il presidente ad interim ucraino Olexander Turchynov ha detto che il governo sta preparando un’operazione anti-terrorismo su larga scala in Ucraina orientale.

Il giornalista Tim Judah, che si trova a Sloviansk per l’Economist, ha descritto così quello che sta succedendo: «La situazione nell’Ucraina orientale è entrata in una fase nuova e negativa. Nessun soldato russo ha attraversato il confine nel senso che si attribuisce convenzionalmente a queta azione militare, ma quello che sta succedendo sembra coordinato e ha il marchio di un’operazione russa». Intanto la televisione di stato russa Rossiya 1 ha riporta che il governo di Kiev ha avviato un’operazione anti-terrorismo dopo alcune consultazioni riservate con il capo della CIA, John Brennan, che sarebbero avvenute in Ucraina: «L’ordine di far partire un’operazione speciale è stato dato dal ministro degli Interni Avakov. Facendo questo, lui di fatto ha annunciato l’inizio di una guerra civile», ha aggiunto Rossiya 1.

Il governo di Kiev accusa la Russia di essere dietro le proteste e le azioni degli attivisti che hanno occupato diversi edifici governativi – parla propriamente di “atto di aggressione della Russia” – mentre il governo russo nega di essere coinvolto.

Laura Lucas Magnuson, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale statunitense, ha detto: «Siamo molto preoccupati dalla campagna dei separatisti filo-russi a cui stiamo assistendo oggi nell’Ucraina orientale, apparentemente con il sostegno della Russia, che sta incitando a violenze e sabotaggi e sta cercando di indebolire e destabilizzare lo stato ucraino. Abbiamo visto una campagna simile in Crimea prima che la Russia l’annettesse». Il vicepresidente statunitense Joe Biden arriverà a Kiev il 22 aprile per mostrare l’appoggio della sua amministrazione al governo ucraino.