La Turchia ha abbattuto un aereo siriano
Lo ha annunciato il primo ministro Erdogan: aveva violato lo spazio aereo del paese, ha detto, vicino a una zona di confine in cui stanno combattendo i ribelli e i soldati del regime di Assad
Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato domenica 23 marzo che un caccia F-16 dell’aviazione turca ha abbattuto un aereo dell’esercito siriano che aveva violato lo spazio aereo del paese. Lo scontro è avvenuto pochi chilometri all’interno dello spazio aereo turco vicino alla zona di Latakia, nel nord della Siria. Un altro aereo militare siriano, scrive il quotidiano turco Hürriyet, sarebbe riuscito a sfuggire ai colpi della contraerea turca.
Il governo siriano ha confermato l’abbattimento definendolo «una palese aggressione» e che l’aereo si trovava in territorio siriano. Ha aggiunto che gli aerei erano impegnati nella lotta ai «terroristi», come vengono definiti i ribelli che da oltre tre anni combattono contro il regime di Bashar al-Assad. Nei giorni scorsi la Siria aveva emesso un comunicato per criticare il “coinvolgimento” della Turchia negli scontri tra regime e ribelli nell’area di Latakia, che proseguono da circa tre giorni dopo il recente annuncio di un’offensiva militare da parte dei ribelli in una zona considerata una delle roccaforti del regime di Assad. La Siria ha accusato la Turchia di ospitare basi ribelli nel suo territorio.
Secondo Today’s Zaman, uno dei principali giornali turchi in lingua inglese, l’abbattimento dell’aereo siriano – e il suo annuncio con grande risalto da parte di Erdogan, durante un comizio – fa parte di una strategia più ampia con cui il primo ministro Erdogan cerca di accreditarsi come “uomo forte” in vista delle elezioni locali del 30 marzo (ad agosto si terranno le elezioni presidenziali).
Nelle ultime settimane diversi membri del governo hanno minacciato la possibilità di intervenire militarmente in Siria. L’esercito turco è già presente in una località del paese, il che ha dato il pretesto per alcune dichiarazioni bellicose. A nordest di Aleppo, vicino al confine con la Turchia, un piccolo contingente militare turco sorveglia la tomba di Suleyman Shah, il nonno di Osman I, il sultano morto nel 1326 che fondò l’Impero Ottomano. In seguito ad un accordo che risale agli anni Venti, la Turchia ha il diritto di sorvegliare il luogo della tomba, dove sventola la bandiera turca.
Ahmet Davutoğlu, il ministro degli Esteri turco, ha dichiarato che se la tomba sarà attaccata ci saranno delle “rappresaglie”, indipendentemente dagli autori dell’attacco. Il 20 marzo, il ministro dell’Energia, Taner Yıldız, aveva dichiarato che la tomba è «terra turca al di fuori dei confini della Turchia. Non c’è differenza tra la tomba e Ankara o Sinop. Il suolo dove si trova è suolo turco. Se ci sarà bisogno di difendere la nostra terra, la difenderemo».