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  • Giovedì 13 marzo 2014

Uli Hoeness è stato condannato a 3 anni e mezzo di carcere

Il presidente del Bayern Monaco ed ex calciatore tedesco è stato condannato per aver evaso le tasse per 27 milioni di euro

MUNICH, GERMANY - FEBURARY 5: Uli Hoeness, Manager of Bayern before The Bundesliga match between FC Bayern Munich and 04 Bayer Leverkusen at The Olympic Stadium on Feburary 5, 2005 in Munich, Germany. (Photo by Stuart Franklin/Getty Images)
MUNICH, GERMANY - FEBURARY 5: Uli Hoeness, Manager of Bayern before The Bundesliga match between FC Bayern Munich and 04 Bayer Leverkusen at The Olympic Stadium on Feburary 5, 2005 in Munich, Germany. (Photo by Stuart Franklin/Getty Images)

Giovedì mattina a Monaco, in Germania, un tribunale ha condannato Uli Hoeness, ex calciatore tedesco e presidente del Bayern Monaco, a tre anni e sei mesi di carcere dopo averlo giudicato colpevole di 7 diversi capi di imputazione per frode fiscale. Hoeness è stato condannato per aver evaso oltre 27 milioni di euro di tasse tra il 2002 e il 2006; l’accusa aveva chiesto cinque anni e mezzo di reclusione.

Il processo era cominciato circa un anno fa, dopo che Uli Hoeness aveva ammesso di aver nascosto al fisco 33 milioni di euro di guadagni e dopo che aveva compilato una dichiarazione dei redditi “riparatoria”, per pagare i circa tre milioni e mezzo di euro di tasse dovute. Durante il processo, che si è svolto nelle ultime due settimane, Uli Hoeness ha tuttavia ammesso di aver evaso ben più di tre milioni e mezzo di euro: in un primo momento ha confessato di aver evaso tasse per ulteriori 18 milioni di euro e alla fine il tribunale ha appurato evasioni per 27 milioni e mezzo di euro. Tra il 2002 e il 2006 Hoeness aveva accumulato diversi milioni di euro su un conto presso la banca svizzera Vontobel e li aveva poi usati per diverse operazioni finanziarie, che durante il processo sono state definite “su larga scala”. Durante il processo Hoeness ha detto di aver perso, con le operazioni finanziarie, molto più di quello che ha guadagnato, e ha aggiunto: «Tra il 2002 e il 2006 ho giocato con somme che oggi faccio fatica a comprendere. Per me era una botta, pura adrenalina».

La difesa di Hoeness si basava sulla speranza di non ottenere una sentenza carceraria, in cambio di un’ammissione di colpevolezza e del versamento delle tasse dovute. Questo tipo di accordo è piuttosto comune in Germania nei processi per evasione fiscale, tuttavia, come aveva spiegato BBC, Hoeness si era costituito quando le indagini a suo carico erano già iniziate, cosa che rendeva un accordo con le autorità molto improbabile. Come ha ammesso lo stesso Hoeness durante il processo, lo scorso anno aveva ricevuto una telefonata dalla banca Vontobel che lo aveva avvisato del fatto che alcuni giornalisti avevano fatto domande sul suo conto presso la banca. Come è inoltre emerso durante il processo, le informazioni che dimostravano parte delle accuse a carico di Hoeness erano state aquisite illegalmente dagli investigatori del fisco, che probabilmente le avevano comprate da qualche informatore. La giuria ha però stabilito che l’entità del reato in questione e l’interesse pubblico nel punirlo rendeva accettabili le prove che includevano informazioni dettagliate sui conti che Hoeness aveva presso la banca Vontobel.

Uli Hoeness, che oggi ha 62 anni, è un personaggio molto popolare in Germania. Prima di diventare presidente del Bayern Monaco, una delle squadra di calcio più forti e vincenti al mondo, ne era stato a lungo giocatore; era un attaccante e aveva vinto una Coppa dei Campioni nel 1972.  Con la nazionale tedesca, invece, ha vinto i mondiali del 1974 in Germania Ovest. Alla fine della carriera da calciatore, Hoeness era diventato prima general manager del Bayern e poi presidente; in molti lo ritengono uno dei principali artefici dei recenti successi del club. Lo scorso anno, visti gli sviluppi delle indagini a suo carico, Uli Hoeness aveva offerto le sue dimissioni da presidente del Bayern ma il consiglio di amministrazione le aveva respinte.