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  • Mercoledì 12 marzo 2014

Israele ha reso obbligatorio il servizio di leva per gli ultraortodossi

Lo ha deciso il parlamento quasi all'unanimità, mettendo fine a una controversa tradizione risalente alla nascita dello Stato

Hundreds of thousands of Ultra Orthodox Jews gather on March 2, 2014, in Jerusalem to demonstrate against any plans to make them undergo military service. The protests were sparked by cuts in government funding to Jewish theological seminaries, or yeshivas, and a planned crackdown on young ultra-Orthodox men seeking to avoid Israel's compulsory military draft. AFP PHOTO/THOMAS COEX (Photo credit should read THOMAS COEX/AFP/Getty Images)
Hundreds of thousands of Ultra Orthodox Jews gather on March 2, 2014, in Jerusalem to demonstrate against any plans to make them undergo military service. The protests were sparked by cuts in government funding to Jewish theological seminaries, or yeshivas, and a planned crackdown on young ultra-Orthodox men seeking to avoid Israel's compulsory military draft. AFP PHOTO/THOMAS COEX (Photo credit should read THOMAS COEX/AFP/Getty Images)

Il Parlamento israeliano ha approvato con 67 voti a favore e 1 solo contrario una legge che rende obbligatorio il servizio di leva per i membri della comunità ebraica ultraortodossa d’Israele. La legge era già stata annunciata e ampiamente contestata nelle scorse settimane: secondo le nuove disposizioni, gli ultraortodossi esentati dal servizio militare ogni anno non potranno essere più di 1.800, scelti sulla base dei meriti scolastici. La legge, che verrà implementata completamente nel 2017, mette fine a una tradizione risalente alla fondazione dello stato d’Israele.

Il parlamentare ultraortodosso Moshe Gafni ha commentato così il voto di oggi sull’estensione del servizio di leva: «Questo è un giorno buio per lo stato e il governo. Lo stato d’Israele ha perso il diritto di chiamarsi ebraico e democratico». Il ministro delle Finanze, il centrista Yair Lapid, ha spiegato invece la posizione del suo partito a favore dell’eliminazione dell’esenzione: «È troppo aspettarsi che le persone che vivono qui, e le cui vite sono difese tutti i giorni dai soldati, facciano la loro parte, né più né meno di qualsiasi altro cittadino israeliano?».

Gli ultraortodossi sono circa il 10 per cento della popolazione di Israele, che conta 8 milioni di persone. La maggior parte di loro non ha alcuna occupazione e di fatto vive grazie ai benefici che lo stato gli ha garantito fino ad oggi. Per questa ragione c’è un ampio risentimento in Israele nei confronti degli ultraortodossi, che vengono accusati di gravare eccessivamente sull’economia nazionale. Gli ultraortodossi si giustificano dicendo che lo studio delle sacre scritture è il fondamento dello stato ebraico, e che il loro modo di servire lo stato è con la preghiera.

Il servizio di leva in Israele dura tre anni e fino a oggi era obbligatorio per tutti, ad eccezione degli ultraortodossi. Nell’estate del 2012 la Corte Suprema aveva cancellato la cosiddetta “legge Tal” del 1999, che prevedeva per gli ultraortodossi solo il servizio volontario. Il problema era che loro di fatto non si arruolavano quasi mai. La svolta sulla questione è arrivata con la formazione dell’attuale governo guidato da Benjamin Netanyahu, che si è insediato quasi un anno fa, il 18 marzo 2013. Netanyahu, a capo della coalizione di centrodestra che aveva ottenuto una maggioranza molto risicata dei seggi nella Knesset (il parlamento unicamerale israeliano), era stato costretto a lunghe negoziazioni prima di riuscire a formare il suo governo: la novità più importante era stata proprio l’esclusione dei partiti ultraortodossi, tradizionalmente alleati al partito di Netanyahu. Tra le concessioni che il partito di Netanyahu aveva dovuto fare a Yesh Atid, il partito di Lapid, c’era la promessa di eliminare alcuni vantaggi di cui godono gli ebrei ultraortodossi, tra cui quello dell’esenzione dell’obbligo di leva.