La grande bellezza di Paolo Sorrentino, un film italiano, ha vinto come miglior film straniero agli importanti premi americani dei Golden Globes: l’ultima volta che era successo era stato 24 anni fa con Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. La grande bellezza era stata raccontata così su Libero e sul Post da Filippo Facci, lo scorso 28 maggio.
Ho conosciuto Paolo Sorrentino in una dimensione che ha contribuito all’equivoco: una serata a casa di Roberto D’Agostino e della moglie Anna Federici, ovviamente a Roma, sulla loro terrazza che si affaccia sulle anse del Tevere e si offre pienamente alla Grande Bellezza. Parlammo dei suoi film e di cose varie. Sorrentino era lì dichiaratamente per cercare e studiare atmosfere che potessero essere utili al suo film, e che, come ora è evidente, non trovò o forse non volle utilizzare. Era nel posto migliore per coglierle, per carpirne dialoghi e spirito: ma non lo fece. L’unica spiegazione del resto è questa: che Paolo Sorrentino non abbia minimamente tentato di fare il film che tutti pensano abbia tentato di fare, o pensano che volesse fare. Niente «Dolce vita» in versione aggiornata, per capirci. (segue)