• Mondo
  • Mercoledì 8 gennaio 2014

I falsi invalidi negli Stati Uniti

Quasi 100 poliziotti e pompieri di New York sono accusati di aver finto disturbi e traumi (anche causati dall'11 settembre) per prendere la pensione senza lavorare

A view of midtown Manhattan from the 38th floor of the United Nations as clouds form over the Empire State Building and the Chrysler Building in New York June 28, 2013. AFP PHOTO / TIMOTHY CLARY (Photo credit should read TIMOTHY CLARY/AFP/Getty Images)
A view of midtown Manhattan from the 38th floor of the United Nations as clouds form over the Empire State Building and the Chrysler Building in New York June 28, 2013. AFP PHOTO / TIMOTHY CLARY (Photo credit should read TIMOTHY CLARY/AFP/Getty Images)

Lunedì 6 gennaio il procuratore distrettuale di Manhattan, New York, ha accusato formalmente 106 persone di avere frodato il sistema della previdenza sociale statunitense. Le persone accusate sono per la maggior parte poliziotti e vigili del fuoco che avrebbero sbagliato apposta test di memoria e finto attacchi di panico per convincere le autorità di non essere in grado di lasciare la propria casa o svolgere il proprio lavoro: in pratica, per continuare a beneficiare del sistema di previdenza sociale senza lavorare. Quelli di loro che hanno fatto parte dei soccorsi dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 al World Trade Center, per esempio, hanno sostenuto di non avere superato il trauma e la paura degli aeroplani e dei grattacieli e di subire di disturbo da stress post-traumatico, ansia e grave depressione.

Alcuni degli accusati sono stati scoperti dalle autorità dopo avere pubblicato su Facebook foto che li ritraggono mentre pescano, vanno in moto, guidano elicotteri o giocano a basket. L’intero sistema di frode, che sembra risalire al 1988, è stato scoperto anche con l’aiuto di diverse intercettazioni telefoniche e operazioni compiute da agenti sotto copertura: le finte invalidità sarebbero costate al governo federale degli Stati Uniti circa 400 milioni di dollari.

A capo del sistema, hanno detto le autorità, ci sarebbe stato Raymond Lavalle, 83 anni, avvocato di Long Island, ex agente dell’FBI ed ex procuratore della contea di Nassau. Lavalle avrebbe lavorato a stretto contatto con altre tre persone: Thomas Hale, 89 anni e consulente per le pensioni; Joseph Minerva, 61 anni ed ex funzionario della polizia che lavora per la Detectives’ Endowment Association (DEA); e Joseph Esposito, 64 anni ed ex agente del dipartimento di polizia di New York. L’organizzazione avrebbe preso 28mila dollari per ogni richiesta compilata per frodare il sistema di previdenza sociale.

La persona incaricata di insegnare agli aspiranti truffatori come mentire ai funzionari del sistema sociale americano era Joseph Esposito: in una conversazione telefonica intercettata dalla polizia, per esempio, Esposito ha detto al richiedente di sbagliare a pronunciare le parole e a fare semplici conti matematici, aggiungendo di volere sempre tenere la televisione accesa in casa “solo per sentire una voce”. Secondo le ricostruzioni dell’accusa, Esposito era anche la prima persona con cui chi voleva frodare il sistema sociale americano si doveva mettere in contatto: dopo avere imparato a mentire e a fingere sintomi di stress, traumi e depressione, il richiedente andava da uno psichiatra per un anno e si costruiva il profilo di una persone mentalmente instabile: poi, solo alla fine, faceva richiesta di invalidità. Finora gli avvocati dei quattro principali imputati hanno negato le accuse.