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  • Venerdì 27 dicembre 2013

È esplosa un’autobomba nel centro di Beirut

Almeno 6 persone sono morte, tra cui l'ex ministro delle Finanze Mohamad Chatah, e 70 sono rimaste ferite

Flames blaze from vehicles at the scene of an explosion in Beirut, Lebanon, Friday, Dec. 27, 2013. A strong explosion has shaken the Lebanese capital, sending black smoke billowing from the center of Beirut. The blast went off a few hundred meters (yards) from the government headquarters and parliament building. (AP Photo/Bilal Hussein)
Flames blaze from vehicles at the scene of an explosion in Beirut, Lebanon, Friday, Dec. 27, 2013. A strong explosion has shaken the Lebanese capital, sending black smoke billowing from the center of Beirut. The blast went off a few hundred meters (yards) from the government headquarters and parliament building. (AP Photo/Bilal Hussein)

Intorno alle 9.40 ora locale – quando in Italia erano le 8.40 – è esplosa un’autobomba nel centro di Beirut, in Libano. Numerose persone sono rimaste coinvolte nella forte esplosione, avvenuta in un’area molto trafficata di Beirut: almeno sei persone sono morte e 70 sono rimaste ferite. La tv statale libanese, a partire da pochi minuti dopo l’esplosione, ha mostrato immagini molto forti di persone coperte di sangue e portate via di peso sulle ambulanze (qui uno streaming live del canale).

Nell’attentato è rimasto ucciso Mohamad Chatah, ex ministro delle Finanze, ex ambasciatore negli Stati Uniti e consigliere dell’ex primo ministro libanese Saad Hariri, in carica dal novembre del 2009 al giugno del 2011, a sua volta figlio del primo ministro Rafiq Hariri ucciso nel 2005. Shatah aveva 62 anni. L’ex primo ministro Hariri, leader dell’opposizione parlamentare critica verso Hezbollah, ha accusato «coloro che si stanno sottraendo alla giustizia internazionale», riferendosi agli uomini di Hezbollah sospettati dell’uccisione di suo padre nel 2005 (le cinque persone formalmente accusate per quel crimine dovranno presentarsi al tribunale internazionale dell’Aja fra tre settimane, per l’inizio del processo).

Pochi minuti prima di essere ucciso Chatah aveva scritto in un tweet: «Hezbollah sta facendo grandi pressioni per garantirsi privilegi in politica interna ed estera, simili a quelli che per quindici anni la Siria ha avuto in Libano».

foto: AP Photo/Bilal Hussein