Liv Ullmann ha 75 anni

E anche se ha paura che chi la incontra la trovi troppo vecchia, è ancora una bellezza

Liv Ullmann, in the U.S. on a visit to New York looks radiantly different in real life from the work-weary immigrant she plays in the movie "The New Land," Nov. 15, 1973 The role is a continuation of the one she created in "The Emigrants." Miss Ullmann's own land is in the old world, Norway, and her next job is "A Doll’s House" on stage in Oslo. Meanwhile she has two films in preparation for release next year - "Zandy's Bride" and "The Abdication." (AP Photo/Jerry Mosey)
Liv Ullmann, in the U.S. on a visit to New York looks radiantly different in real life from the work-weary immigrant she plays in the movie "The New Land," Nov. 15, 1973 The role is a continuation of the one she created in "The Emigrants." Miss Ullmann's own land is in the old world, Norway, and her next job is "A Doll’s House" on stage in Oslo. Meanwhile she has two films in preparation for release next year - "Zandy's Bride" and "The Abdication." (AP Photo/Jerry Mosey)

Liv Ullmann, che ha compiuto 75 anni il 16 dicembre 2013, è stata una delle più apprezzate attrici europee degli anni Sessanta e Settanta. È norvegese e ha recitato in molti film del grande regista svedese Ingmar Bergman, tra cui Persona (1966), L’ora del lupo (1968), Passione (1969), Sussurri e grida (1972), Sinfonia d’autunno (1978) e il film per la tv Scene da un matrimonio (1973)e del cinema di Bergman è diventata l’immagine femminile. Nel 1971 e nel 1976 ha avuto la nomination all’Oscar per la migliore attrice. Con Bergman è stata anche insieme tra il 1966 e il 1971 e ha avuto una figlia, Linn Ullmann, che fa la scrittrice. Liv Ullman è nata a Tokyo: suo padre lavorava là come ingegnere, poi si spostarono in Canada e infine in Norvegia a sette anni. Ottenne un grande successo internazionale con i film di Bergman e cominciò a lavorare con altri registi, tra cui Bunuel e Attenborough. Ha sempre molto selezionato i ruoli che le sono stati offerti (tra i quali una parte nella serie tv Sex and the city per cui racconta di avere temuto che gli autori la trovassero troppo vecchia, vedendola di persona) e negli anni Novanta ha iniziato a lavorare come regista: il suo film L’infedele (2000) è stato nominato alla Palma d’Oro al Festival di Cannes. Una volta ha raccontato di una serata a New York in cui portò a cena Bergman con Woody Allen, che ne era un grande fan e voleva conoscerlo: «Non parlarono tutta la sera, solo guardandosi e sorridendo», e poi le dissero entrambi che serata meravigliosa era stata (ma Woody Allen se la ricorda diversa, dice lei stessa). In Italia ha fatto Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli nel 1985 e Mosca addio di Mauro Bolognini nel 1986. Nel 2014 uscirà il suo adattamento della tragedia di August Strindberg La signorina Julie, con Colin Farrell.