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I regali di Natale del Post

Con la storia della "Grande metafora del Post e dell'informazione online" il peraltro direttore ha sfinito ormai anche i semafori: in fondo a questo articolo - per i pochi semafori ancora non edotti - c'è la spiegazione. Ma il film "Moneyball" è bello, avvincente, e - state tranquilli - si gioca a baseball pochissimo in realtà. Spunti di conversazione: era candidato a sei Oscar e non ne ha vinto uno; "ma lo sai che Brad Pitt ha compiuto 50 anni?".

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I regali di Natale del Post

È una palla con dentro una specie di ruota, anche se tecnicamente bisognerebbe definirla una sfera con all’interno un giroscopio. Si prende la palla in mano, si fa girare la ruota e poi si muove il polso così da continuare a farla girare: più la ruota gira, più sviluppa forza centrifuga, più “pesa” tenerla in mano e controllarne il movimento. Serve a rinforzare il polso ed evitare la sindrome del tunnel carpale – la consigliano a quelli che passano molto tempo a scrivere su una tastiera, come noi al Post – ma soprattutto è piuttosto divertente. Argomento di conversazione: "su YouTube c’è il video di un greco matto che fa il record mondiale di giri con la Powerball".

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I regali di Natale del Post

Tra quelli senza i disegni, è stato il libro più amato al Post quest'anno. A chi lo regalate potete dire così, oppure aggiungere che parla - a seconda dei gusti - di Berlinguer, Robert Redford e Silvio Berlusconi. Spunti di conversazione: lui ha scritto "Habemus Papam" di Nanni Moretti e anche il nuovo film di Virzì che esce a gennaio.

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I regali di Natale del Post

Quello dei Daft Punk è stato il disco dell'anno anche al Post, girato a ripetizione nell'impianto wi-fi di Airport: a smentire i maligni che ci accusano di non essere abbastanza mainstream (i siti davvero snob vi diranno di avere ascoltato tutto l'anno le opere prime di certe giovani cantanti soul-funk, oppure Michele di X-Factor, e soprattutto molti vinili). La controindicazione del regalarlo è che ce lo hanno già quasi tutti: ma ci sono in giro ancora dei diffidenti (c'erano anche al Post, schiantati infine dal fascino di Giorgio Moroder) a cui spiegare che è la cosa più divertente uscita nel campo del progressive-pop (con spunto di conversazione conseguente).

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I regali di Natale del Post

La pausa pranzo del Post è intimamente connessa al duttile e gustoso menu di un ristorante all'angolo che funge sia da mensa aziendale che da occasionale sala riunioni. Le rare volte che decidiamo di cambiare genere, ci spingiamo in un posto di hamburger cento metri più in là, con i cactus e i nomi western, avallato da Francesco Costa, uno dei massimi teorizzatori della superiorità culturale e gastronomica dell'hamburger: il quale suggerisce "Hamburger Gourmet" come il migliori libro di ricette di hamburger. Spunto di conversazione: "Sei favorevole o contrario all'hamburger in vitro" (foto Tim Boyle/Newsmakers)

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I regali di Natale del Post

Il Post ha una longeva complicità e affinità con il settimanale Internazionale, in parte spiegata qui. È un giornale impareggiabile nel racconto del mondo e nell'utilizzo di fonti qualificate: modello di aggregazione di news che ha preceduto di molto internet. E uno dei rari giornali per cui l'arrivo del numero in abbonamento non suscita il commento "ancora carta?". Un regalo che consigliamo, insomma, a 1 euro e 68 a numero. Spunto di conversazione: "sei mai stato alla festa che fanno a Ferrara ogni anno? Bellissima!"

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I regali di Natale del Post

Adesso vogliono persino candidarlo al premio Strega, e il premio Strega dovrebbe essere onorato di tanta disponibilità ad entrare nel circo di competizione e mercanteggiamento da parte di una storia che non ne ha nessun bisogno: "Unastoria", l'ultimo libro del grande Gipi vi permette anche un attualissimo spunto di conversazione ("Sai che lo vogliono candidare allo Strega?, "Maddai, un fumetto?", eccetera).

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I regali di Natale del Post

Il lavoro al Post ha dei turni e orari che contraddicono molto i classici luoghi comuni sui giornalisti che arrivano tardi in redazione la mattina, e a volte genera incastri di attività giornalistiche e domestiche, con un occhio allo spazzolino da denti e uno alla timeline di Twitter. Le donne del Post riescono a mantenere degli standard ammirevoli di cura di sé. Quanto agli uomini - già Karol Woytjla si arrangiava come poteva - nella brutale e trafelata opera cosmetica che ne deriva, il direttore ha anni fa imparato da un suo collega ad affezionarsi a una "crema dell'aviatore" di Kiehl's che poi ha propagandato ad altri maschi della redazione ed è oggi il prodotto da barba più usato (con parsimonia, che mica costa poco) del Post. Spunto di conversazione: "ma tu hai partecipato al Movember?" (Keystone/Getty Images)

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I regali di Natale del Post

Un vecchio classico infallibile. Spunto di conversazione, da un articolo del 2002 di Luca Sofri, peraltro direttore del Post: «A Natale, mi chiamano i parenti. Ogni anno. Che c’è di strano, direte voi. È che non mi fanno gli auguri. Si dimenticano. Mi hanno chiamato solo per un motivo. Sanno che scrivo di musica e hanno un sacco di regali da fare. Mi consigli dei cd da regalare?, dicono. Se esito, se mi diffondo in alternative, si seccano. Vogliono andare a colpo sicuro, entrare nel negozio con un foglietto e i nomi. Quest’anno mi sono preparato. Dirò “Is a woman” dei Lambchop ai più anziani, e “Unplugged” di Lauryn Hill ai più giovani. Risolto. Ma non è di questo che volevo parlare. Volevo parlare del fatto che qualche volta, dopo Natale, qualcuno mi chiama per ringraziare. Un ottimo consiglio, dicono, è stato molto apprezzato. Bene: nove anni fa mi richiamarono tutti. Tutti: mia madre, le mie tre zie, mio fratello, mia cugina, la mia matrigna, quattro amici, il mio ex professore di storia dell’arte. Un successone. Che avevo fatto? Gli avevo raccontato una storia. (segue)

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I regali di Natale del Post

Malgrado i tentativi di regolarla con dei sani hamburger, come spiegato sopra, l'alimentazione al Post ha la sregolatezza tipica di tutta la letteratura sul grande giornalismo, che si adatta a mangiare quel che trova in orari scombinati: solo alcuni integratori assunti con regolarità le danno un po' d'ordine. Tra questi, e nelle loro confezioni king size sono degli apprezzatissimi regali di Natale, il preferito è l'orsetto Haribo, con limite consecutivo stabilito a priori (quest'anno, poi, c'è stato il lutto aziendale della morte del novantenne presidente e figlio del fondatore: spunto di conversazione).

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I regali di Natale del Post

Da fans e distributori unici italiani delle strisce dei Peanuts online, consigliamo a tutti gli estimatori la nuova e originale raccolta di strisce sui "Travestimenti di Snoopy" (Baldini e Castoldi), in cui lui fa anche John Newcombe e John McEnroe, tra gli altri. Spunto di conversazione: "ti ricordi John Newcombe?".

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I regali di Natale del Post

È la serie tv americana sul giornalismo più avvincente e "inspiring" - come dicono loro - che si sia mai vista: qualcuno l'ha accusata di essere troppo buonista e utopista, ma è su queste cose che decidemmo di fare il Post e tuttora lo facciamo: comportarsi bene, "we're on a mission to civilize", con senso della misura e dell'ironia e consapevolezza dei fallimenti. Ed è un ottimo regalo sia che ai vostri destinatari di regalo interessi capire cos'è il giornalismo e cosa dovrebbe essere, sia che piaccia loro soltanto una serie ben fatta. Se poi lo comprate per voi stessi, il regalo ce lo fate a noi che sappiamo di avere qualcun altro che ha capito che cosa abbiamo in mente. Spunto di conversazione: Jeff Daniels ci ha vinto il premio Emmy per il migliore attore in una serie TV, quest'anno.

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Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980