D’Alema: «Non credo che nasceranno i circoli “Meno male che Matteo c’è”»

Lo ha detto in un'intervista con Maria Teresa Meli, in cui parla a lungo del suo rapporto con Berlusconi

In un’intervista con Maria Teresa Meli pubblicata sabato 30 novembre sul Corriere della Sera, Massimo D’Alema ha parlato a lungo della situazione politica italiana a partire dal voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi del 27 novembre. Ha parlato naturalmente della situazione nel Partito Democratico, viste le prossime primarie dell’8 dicembre,

Però con Berlusconi ha fatto la Bicamerale, cioè l’inciucio.
«Nessun inciucio, tanto è vero che Berlusconi alla fine ha votato contro e ha fatto fallire la riforma. Aggiungo come è noto a chiunque abbia soltanto sfogliato gli atti parlamentari, che sono stato il presidente del Consiglio che ha cercato con maggior determinazione di fare una legge efficace sul conflitto di interessi. […]».

A sinistra la pensano diversamente.
«Alcuni nella sinistra hanno diffuso le calunnie sugli inciuci e sugli accordi di potere con Berlusconi. Forse perché essendo una persona non facile da affrontare vis à vis alcuni hanno pensato di pugnalarmi alla schiena usando bugie. Da questo punto di vista riconosco a Renzi il fatto che lui non ha mai cercato di colpirmi a tradimento. Mi ha affrontato a viso aperto, e questo gli fa onore».

Cuperlo dice che Renzi è una versione di sinistra del berlusconismo.
«Non è un’accusa priva di fondamento, ma non è un’accusa morale, bensì politica. Renzi ha una concezione della leadership plebiscitaria non lontana da quella di Berlusconi. Ma il Pd è una cosa diversa: non credo che nasceranno i circoli “Meno male che Matteo c’è” …».