È morto Álvaro Mutis

Poeta e romanziere colombiano, aveva 90 anni, il suo personaggio più celebre è Maqroll il Gabbiere

Colombian writer Alvaro Mutis smiles during a tribute for him at the International Book Fair in Guadalajara, Mexico, Sunday, Nov. 25, 2007. (AP Photo/Guillermo Arias)
Colombian writer Alvaro Mutis smiles during a tribute for him at the International Book Fair in Guadalajara, Mexico, Sunday, Nov. 25, 2007. (AP Photo/Guillermo Arias)

Domenica 22 settembre il romanziere e poeta colombiano Álvaro Mutis Jaramillo è morto in un ospedale di Città del Messico a causa di problemi cardiocircolatori: aveva 90 anni. Nonostante fosse meno conosciuto del suo amico Gabriel García Márquez, che lo definì «uno dei più grandi scrittori della nostra epoca», vinse alcuni dei principali premi internazionali di letteratura: tra gli altri il premio Xavier Villaurrutia in Messico e il Cervantes in Spagna.

Mutis nacque a Bogotà il 25 agosto del 1923 e trascorse l’infanzia a Bruxelles, in Belgio, dove il padre era ambasciatore della Colombia: tornava nel suo paese solo per le vacanze estive. Rientrò in Colombia quando aveva nove anni interrompendo gli studi (non finì mai il liceo) e iniziando a lavorare come pubblicitario e agente per alcune case di produzione cinematografica. Iniziò la sua carriera letteraria alla fine degli anni Quaranta pubblicando un libro di poesie, “La baldanza”.

Nel 1956, incoraggiato dal regista spagnolo Luis Buñuel e per evitare il carcere a seguito di una denuncia per appropriazione indebita, si trasferì in Messico: tre anni dopo il suo arrivo però fu comunque arrestato. Durante i 15 mesi che trascorse in prigione scrisse i cosiddetti “Cuentos de Lecumberri” (dal nome del carcere), che comprendono i racconti “Saraya”, “L’ultimo viso”, “Prima che canti il gallo” e “La morte dello stratega”. Una volta uscito di prigione decise di restare in Messico, mantenendo però un forte legame con la Colombia: «Tutto ciò che ho scritto è destinato a celebrare questo angolo della terra calda, dalla quale emana la sostanza stessa dei miei sogni, le mie aspirazioni, le mie paure e le mie affermazioni. Non c’è una sola riga del mio lavoro che non sia riferita, in forma segreta o esplicita, al mondo senza limiti che per me era quell’angolo della regione di Tolima in Colombia».

Il successo arrivò nel 1986 con la pubblicazione del libro “Imprese e tribolazioni di Maqroll il Gabbiere”, una prima raccolta di sette racconti che hanno come protagonista un marinaio ribelle, considerato dalla critica uno dei personaggi più memorabili della narrativa degli ultimi decenni. Tra le sue opere più conosciute ci sono “La neve dell’Ammiraglio”, “Un bel morir” e “Ilona arriva con la pioggia”, da cui è stato tratto il film di Sergio Cabrera e a cui si ispira la canzone di Fabrizio De Andrè “Smisurata preghiera”. In Italia i suoi libri sono stati pubblicati da Einaudi, Mondadori e Franco Pruzzo Editore.