• Scienza
  • Mercoledì 18 settembre 2013

Léon Foucault e il suo pendolo

Al fisico francese autore del citatissimo esperimento per dimostrare la rotazione terrestre è dedicato il doodle di Google di oggi per ricordare i 194 anni della sua nascita

Léon Foucault

A Léon Foucault, fisico francese vissuto nell’Ottocento e celebre per un esperimento con un pendolo volto a dimostrare la rotazione terrestre, è dedicato il doodle di Google di oggi. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che illustra il pendolo di Foucault, per ricordare il 194esimo anniversario della nascita del suo ideatore e il suo ruolo nella storia della fisica.

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Léon Foucault è conosciuto principalmente per il suo esperimento con un pendolo, con il quale dimostrò la rotazione della Terra sul proprio asse. Il suo sistema fu presentato per la prima volta in pubblico a Parigi nel 1851 all’Osservatorio di Parigi e successivamente all’interno del Pantheon, nato come chiesa e progressivamente diventato una specie di mausoleo dedicato ad alcuni dei principali personaggi della storia di Francia. Il pendolo di Foucault era costituito da una sfera pesante circa 28 chilogrammi sospesa alla cupola del Pantheon grazie a un filo lungo 67 metri. La sfera terminava con una punta in modo da lasciare traccia del proprio passaggio sul piano sottostante.

Il pendolo fu messo in moto e, a senso, avrebbe dovuto sempre tracciare linee uguali per direzione durante le sue oscillazioni (piano di oscillazione inalterato), ma come ben sapeva Foucault le cose andarono diversamente. Dopo alcune oscillazioni, la punta della sfera lasciò tracce che indicavano una rotazione del piano su cui stava oscillando il pendolo. Poiché per le leggi della fisica un pendolo (non vincolato in modo rigido) conserva inalterato nel tempo il piano di oscillazione, Foucault poté dimostrare che a ruotare era la Terra sotto al pendolo.

L’esperimento di Léon Foucault suscitò molto interesse sia tra gli accademici sia tra la popolazione. Grazie alla semplicità dei materiali da utilizzare e all’esecuzione relativamente semplice, in poco tempo il sistema del pendolo di Foucault fu replicato in decine di città in giro per l’Europa e l’America. Léon Foucault divenne molto famoso per la sua dimostrazione, cosa che contribuì a fargli ottenere diversi riconoscimenti, compresa la Medaglia Copley della Royal Society di Londra, il più importante premio assegnato da quell’accademia.

Léon Foucault era figlio di un editore di Parigi, città in cui era nato il 18 settembre del 1819. Dopo avere ricevuto l’istruzione di base a casa, si iscrisse a medicina all’Università, ma abbandonò presto la facoltà preferendo quella di fisica: pare gli facesse impressione il sangue. Si dedicò a diversi studi, collaborando a quelli del fisico Hippolyte Fizeau sull’intensità della luce del Sole rispetto ad altre fonti di luce artificiale, disponibili all’epoca. Un anno prima della dimostrazione con il pendolo, dimostrò insieme a Fizeau che la luce si sposta più lentamente nell’acqua rispetto all’aria, a causa della diversa densità del mezzo.

Dopo il successo ottenuto con l’esperimento del pendolo, Léon Foucault proseguì i proprio studi in diversi campi della fisica. Sviluppò un sistema per polarizzare la luce che oggi porta il suo nome e inventò un metodo per verificare la forma degli specchi usati nei telescopi riflettori. Il suo test consentì di migliorare la calibrazione e l’accuratezza dei telescopi per le osservazioni. Nell’ambito dei suoi studi sulla luce, nel 1862 concluse che la luce viaggiasse a una velocità di 298mila chilometri al secondo, affinando di circa 10mila chilometri al secondo i precedenti calcoli. Oggi sappiamo che la luce viaggia nel vuoto a 299.792,458 chilometri al secondo.

Léon Foucault morì a Parigi l’11 febbraio del 1868. Una malattia progressiva, probabilmente una qualche forma di sclerosi multipla, gli tolse in poco tempo l’uso della parola e delle gambe. Si racconta che, vicino al letto dove era obbligato a trascorrere buona parte del tempo, si fece mettere uno specchio per osservare le stelle. All’epoca non sapeva che oltre un secolo dopo, tra le stelle ci sarebbe stato anche un asteroide che porta il suo nome: è il n. 5668, nella cintura principale degli asteroidi a quasi 360 milioni di chilometri da tutti i pendoli di Foucault del mondo.