Le foto di venerdì a Venezia

Fotografi che ormai fotografano qualunque cosa, il presidente Napolitano, Sergio Rubini, e siamo quasi alla fine

L'attrice Meriem Medjkane alla proiezione di "Es-Touh" (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
L'attrice Meriem Medjkane alla proiezione di "Es-Touh" (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

Oggi a Venezia era il decimo giorno di proiezioni e in concorso è stato presentato un solo film, Es-stouh (Les Terrasses) di Merzak Allouache, un film con cinque storie che si incrociano su cinque terrazze di Bab El-Oued, quartiere popolare di Algeri.
Fuori concorso, invece, sono stati mostrati Che strano chiamarsi Federico, un ritratto di Fellini raccontato da Ettore Scola in occasione del ventennale della morte del regista – alla cui proiezione ha presenziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – e Yurusarezarumono (Unforgiven) di Lee Sang-il, una storia ambientata all’inizio dell’epoca Meiji, nel 1880, nell’isola di Ezo (oggi Hokkaido).

Per la sezione Orizzonti c’erano Mahi va gorbeh (Fish & Cat) di Shahram Mokri, su un ristorante che serve carne umana macinata, e La prima neve di Andrea Segre (con Jean Christophe Folly, Matteo Marchel, Anita Caprioli, Peter Mitterrutzner, Giuseppe Battiston), ambientato in un paese delle montagne del Trentino.