Cambiano le norme di Spotify

Dopo sei mesi si potranno ascoltare gratuitamente solo 10 ore di musica al mese, come avviene già in molti altri paesi

Martedì 13 agosto gli utenti italiani di Spotify – il programma che permette di ascoltare musica in streaming, arrivato sei mesi fa in Italia – hanno ricevuto una mail che li informava di alcune modifiche nelle condizioni di utilizzo del servizio gratuito, quello cioè che permette l’ascolto senza alcun pagamento ma visualizzando e ascoltando periodicamente avvisi pubblicitari. Il cambiamento segue quanto successo negli scorsi mesi in quasi tutti i paesi in cui è disponibile il servizio.

Le modifiche sono attive dal 12 agosto 2013 e stabiliscono che gli iscritti al servizio gratuito avranno un periodo di prova della durata iniziale di sei mesi, dopo di che sarà introdotto un limite massimo all’ascolto di 10 ore di musica al mese.

Spotify è disponibile in Italia dal 12 febbraio 2013: per i primi sei mesi gli utenti italiani hanno potuto utilizzare il servizio gratuito senza alcuna limitazione di tempo o di riproduzioni per una stessa canzone. Nel resto del mondo i termini di utilizzo hanno già avuto alcune modifiche nel corso del tempo.

A metà aprile del 2011 la società annunciò che, a partire dal primo maggio successivo, sarebbero state introdotte due limitazioni al servizio gratuito. Allora Spotify, nato in Svezia alla fine del 2008, era disponibile solo in alcuni paesi europei. Dopo il periodo iniziale di prova di sei mesi, si sarebbe potuto ascoltare ogni traccia fino a un massimo di cinque volte e il limite complessivo di ascolto sarebbe stato di dieci ore al mese. Il limite delle cinque riproduzioni per canzone è stato eliminato gradualmente in tutti i paesi europei nel corso dell’ultimo anno e mezzo: a marzo 2012 in Spagna, Svezia, Finlandia, Norvegia e Olanda, a marzo 2013 nel Regno Unito e poche settimane dopo anche in Francia.

Oltre all’account gratuito, Spotify continua ad offrire altri tipi di sottoscrizione che eliminano il limite di tempo alle riproduzioni e offrono servizi aggiuntivi, come una migliore qualità del suono o l’accesso offline alla musica. Per utilizzare Spotify sul proprio smartphone, per esempio, è necessario un account “Premium”, a pagamento. Il modello commerciale della società si basa sugli accordi con le case discografiche: le quattro principali – Sony, EMI, Warner Music Group e Universal – collaborano tutte con Spotify.

Secondo i dati forniti dalla società, Spotify ha oltre 24 milioni di utenti attivi nei 28 paesi in cui è disponibile e circa tre quarti utilizza la versione gratuita. L’unico paese in cui è rimasta la possibilità di ascoltare musica senza limiti di tempo nella versione gratuita sono gli Stati Uniti – dove Spotify è arrivato a luglio 2011 – e i tre paesi asiatici dove il servizio è stato lanciato a metà aprile 2013: Singapore, Malesia e Hong Kong.