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  • Sabato 27 luglio 2013

Decine di morti in Egitto

I sostenitori dell'ex presidente Morsi si stanno scontrando da ieri notte con la polizia: ci sono almeno 38 morti e centinaia di feriti

17.00 – In una conferenza stampa il ministro degli interni egiziano Mohamed Ibrahim ha accusato i Fratelli Musulmani di aver esagerato le cifre dei morti negli scontri al Cairo. Secondo la fratellanza, tra la notte di venerdì 26 e sabato 27 luglio sarebbero stati uccise 120 manifestanti. Il ministro ha anche annunciato che le dimostrazioni saranno rapidamente disperse utilizzando metodi “legali”. Al momento c’è ancora molta incertezza sul numero dei morti. La stima più prudente è quella del quotidiano egiziano Ahram che parla di 38 morti confermati dal ministro della salute. Al-Jazeera, citando sempre come fonte il ministro della Salute, parla di 60 morti confermati.

Aggiornamento, ore 12 – Gli scontri tra i sostenitori di Morsi e la polizia continuano nel sobborgo di Nasr City, al Cairo. La polizia ha sparato lacrimogeni, mentre i manifestanti hanno lanciato pietre e incendiato diversi pneumatici. Secondo i medici che lavorano nell’ospedale da campo messo in piedi dai Fratelli Musulmani nel quartieri i morti negli scontri sarebbero 120 e i feriti più di 4.500. Il ministro della Salute ha confermato che soltanto 20 persone sono morte e altre 177 sono state ferite.

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Ci sono state decine di morti e centinaia di feriti in Egitto nel corso degli scontri tra la polizia e i sostenitori dell’ex presidente Mohamed Morsi. Centinaia di migliaia di persone hanno manifestato in tutto il paese, soprattutto al Cairo, la capitale, dove ci sono state anche grandi manifestazioni dei sostenitori del colpo di stato compiuto dai militari.

Il ministero della Salute ha comunicato che ci sono stati almeno 9 morti ad Alessandria e altri 10 al Cairo. La BBC cita una fonte dei Fratelli Musulmani che parla di 38 morti. Secondo CNN e l’agenzia di stampa MENA i morti sarebbero 75, una notizia che sarebbe stata confermata dagli ospedali da campo nella zona di Nasr City, un sobborgo del Cairo favorevole a Morsi dove ci sono stati gli scontri più violenti. Oltre cinquanta membri dei Fratelli Musulmani sarebbero stati arrestati per possesso di armi.

Le manifestazioni sono cominciate nel pomeriggio di venerdì ed erano state annunciate da giorni. Mercoledì 24 il capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Abdel Fattah el-Sisi, aveva chiesto alla gente di scendere in piazza nella notte di venerdì per appoggiare l’esercito. In piazza Tahrir si sono radunate centinaia di migliaia di egiziani, sono stati lanciati fuochi d’artificio e gli elicotteri militari hanno sorvolato la piazza tra gli applausi dei manifestanti.

Venerdì 26 luglio l’agenzia MENA ha detto che Morsi è stato formalmente messo in custodia cautelare in attesa di essere processato per aver aiutato il movimento terroristico Hamas. Di fatto Morsi era agli arresti dal 3 luglio, quando l’esercito fece un colpo di stato e instaurò l’attuale governo provvisorio.