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  • Sabato 13 luglio 2013

La legge contro l’aborto in Texas

È stata approvata tra molte proteste e dopo il famoso ostruzionismo di Wendy Davis

Opponents and supporters of abortion rights rally in the State Capitol rotunda in Austin, Texas on Friday, July 12, 2013. The Texas Senate convened Friday afternoon to debate and ultimately vote on some of the nation's toughest abortion restrictions, its actions being watched by fervent demonstrators on either side of the issue. (AP Photo/Tamir Kalifa)
Opponents and supporters of abortion rights rally in the State Capitol rotunda in Austin, Texas on Friday, July 12, 2013. The Texas Senate convened Friday afternoon to debate and ultimately vote on some of the nation's toughest abortion restrictions, its actions being watched by fervent demonstrators on either side of the issue. (AP Photo/Tamir Kalifa)

Venerdì 12 luglio il Senato dello stato del Texas ha approvato una nuova legge sull’aborto, che prevede una serie di misure restrittive: è il provvedimento a cui si era opposta la senatrice democratica Wendy Davis, in una seduta diventata famosa per il suo ostruzionismo durato dieci ore consecutive.

La Camera del Texas aveva già approvato il provvedimento, che ora sarà firmato da Rick Perry, il governatore repubblicano: dopo una serie di sedute in cui i senatori non erano riusciti a votare – per le forti proteste dei giorni scorsi, proseguite anche ieri – aveva deciso di ricalendarizzare in fretta il voto. In Texas, nelle ultime settimane, il tema dell’aborto è stato al centro del dibattito pubblico: migliaia di persone contrarie alla legge hanno manifestato davanti alla sede del municipio di Austin.

L’aborto sarà vietato dopo le 20 settimane dall’inizio della gravidanza. Inoltre, il provvedimento stabilisce nuovi criteri, molto più stringenti, sull’attività delle cliniche abortive e dei medici. I centri dove si pratica l’aborto saranno costretti a ottenere le stesse licenze e permessi che oggi devono ottenere le cliniche dove si praticano gli interventi chirurgici più complessi.

È stato proprio quest’ultimo punto ad aver generato le critiche maggiori da parte dei parlamentari democratici, delle associazioni delle donne e delle associazioni dei medici. Secondo molti, con l’approvazione della legge, gran parte delle cliniche abortive nell’intero stato del Texas saranno chiuse: d’ora in poi, infatti, l’aborto potrà essere praticato soltanto nei centri chirurgici, che in Texas sono soltanto cinque su quarantadue cliniche esistenti.

I repubblicani, che hanno un’ampia maggioranza al Senato, hanno approvato il provvedimento respingendo tutti gli emendamenti presentati dai democratici: riguardavano la possibilità per le donne di abortire in casa tramite l’uso di farmaci e di escludere dalle nuove norme casi eccezionali come gli stupri e gli incesti. Le restrizioni della legge assomigliano molto a quelle introdotte negli ultimi anni anche da altri stati, come nei casi del Mississippi – uno degli stati con la legislazione più restrittiva, modificata di recente – Ohio, Oklahoma, Alabama, Kansas, Wisconsin e Arizona. Negli Stati Uniti l’aborto è legale, a livello federale, dal 1973, dopo che la Corte Suprema si pronunciò con la famosa sentenza conosciuta come Roe v. Wade.

Foto: AP Photo/Tamir Kalifa