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  • Domenica 7 luglio 2013

Quattro risposte sull’Egitto

Le proteste continuano? C'è un nuovo primo ministro? Si voterà di nuovo e quando? Dov'è l'ex presidente Morsi?

Dopo il colpo di stato che mercoledì 3 luglio ha deposto Mohamed Morsi, primo presidente dell’Egitto eletto democraticamente, la situazione è ancora molto confusa. Il ministro della Difesa ha nominato il capo della Corte costituzionale, Adli Mansur, nuovo presidente, ha sospeso la Costituzione e arrestato numerosi leader dei Fratelli Musulmani, il movimento politico-religioso che appoggiava Morsi. Nei giorni scorsi ci sono stati decine di morti negli scontri tra opposizione e sostenitori di Morsi. Vediamo di fare un po’ di ordine su quello che si sa e non si sa nella situazione del paese.

ElBaradei è il nuovo primo ministro?
No. Intorno alla mezzanotte di domenica 7 luglio, un portavoce del presidente egiziano Adli Manosur ha smentito le voci secondo le quali Mohamed ElBaradei, esponente laico e liberale della politica egiziana e già candidato presidenziale, fosse stato nominato primo ministro. Le consultazioni, ha spiegato il portavoce, sono ancora in corso in seguito all’opposizione a ElBaradei da parte del partito al-Nur di orientamento salafita, secondo partito islamista del paese dopo il movimento dei Fratelli Musulmani.

Ahmed Khalil, leader di Al-Nour, ha dichiarato che il suo partito si ritirerà dal processo di transizione se ElBaradei dovesse essere nominato primo ministro. La presidenza ritiene comunque che ElBaradei sia la scelta “più logica” per gestire la fase di transizione in Egitto, in attesa delle nuove elezioni.

Si voterà di nuovo in Egitto?
Sì, ma non si sa quando. L’esercito aveva minacciato l’ex presidente Mohamed Morsi di deporlo e di indire elezioni anticipate nel corso del messaggio televisivo di lunedì primo luglio. La promessa di elezioni è stata ribadita dopo il colpo di stato e anche dal nuovo presidente, Adli Mansour, poco dopo la sua nomina. Non è ancora stata fissata una data per le elezioni e nemmeno una scadenza di tempo entro la quale dovrebbero tenersi.

Che fine ha fatto Morsi?
L’ex presidente è stato arrestato – insieme a numerosi altri leader dei Fratelli Musulmani – poco dopo la scadenza dell’ultimatum dell’esercito, mercoledì 3 luglio. Non è chiaro dove sia detenuto, anche se, secondo alcuni leader del suo movimento, poco dopo l’arresto era stato portato alla sede del ministero della Difesa al Cairo. L’esercito ha comunicato ufficialmente che Morsi è detenuto in attesa di un processo.

Le proteste continuano?
Dopo gli scontri di venerdì 5 luglio, il pomeriggio e la notte di sabato 6 luglio sono rimasti piuttosto tranquilli. L’opposizione all’ex presidente Morsi sta ancora occupando le strade davanti al palazzo presidenziale al Cairo, ma non ci sono stati scontri con i sostenitori di Morsi. Per il pomeriggio di domenica 7 luglio il gruppo chiamato “Alleanza nazionale per il supporto alla legittimità”, una formazione creata da poco dai Fratelli Musulmani che raccoglie i sostenitori di Morsi, ha annunciato una grande manifestazione al Cairo “per difendere la rivoluzione”. Secondo il quotidiano Ahram, uno dei più diffusi in Egitto, anche i rivali politici dei Fratelli Musulmani manifesteranno nel pomeriggio.