Siria, attivisti: Vittime del conflitto sono oltre 100mila

Beirut (Libano), 26 giu. (LaPresse) – Sono 100.191 le vittime documentate dall’inizio del conflitto a marzo 2011 in Siria, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Gli attivisti comunicano il nuovo bilancio con una nota pubblicata sul profilo Facebook del gruppo. Tra le vittime, i civili sono stati 36.661, di cui 5.144 bambini e 3.330 donne, mentre i combattenti ribelli 13.539 e i soldati e ufficiali disertori 2.015. Sono 25.407, secondo il conteggio dell’Osservatorio, le perdite tra i soldati dell’esercito del presidente Bashar Assad. Centosessantanove i combattenti del gruppo sciita libanese Hezbollah morti negli scontri, 17.311 quelli di comitati di difesa popolare, shabiha e informatori filo-regime. Non identificate 2.571 persone, oltre ad altre 2.518 vittime riconosciute come combattenti ribelli non siriani.

L’Osservatorio precisa inoltre che il nuovo bilancio non conteggia le oltre 10mila persone detenute e scomparse nelle carceri del governo di Damasco, né i più di 2.500 soldati e militanti pro-regime tenuti prigionieri dai ribelli. Inoltre, precisa di ritenere che il reale numero dei combattenti morti in entrambe le forze impegnate nel conflitto sia il doppio di quello documentato, perché entrambe sottostimano le proprie perdite umane. Gli attivisti fanno poi appello al segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, perché usi “ogni mezzo possibile per mettere fine alla violenza in Siria e aiutare il popolo siriano nella transizione verso uno Stato democratico, libero, giusto ed equo che difenda i diritti di tutte le componenti e le fazioni del popolo siriano”.

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