• Martedì 25 giugno 2013

Antoni Gaudí e l’architettura

Il grande architetto spagnolo è il protagonista del doodle di Google di oggi per ricordare i 161 anni della sua nascita

Antoni Gaudí, architetto spagnolo e massimo esponente del modernismo catalano, è il protagonista del doodle di Google di oggi. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che ricorda lo stile e le intuizioni di Gaudí per ricordare il 161esimo anniversario della sua nascita.

Antoni Gaudí i Cornet nacque il 25 giugno del 1852 nella provincia di Tarragona, oggi nella comunità autonoma della Catalogna. Prima di lui i suoi genitori avevano avuto altri quattro figli, due dei quali non erano sopravvissuti fino all’età adulta. La famiglia era originaria del sud della Francia e si era spostata nella Catalogna nel corso del XVII secolo. Fin da giovane Gaudí ebbe alcuni problemi di salute, con dolori persistenti dovuti ai reumatismi che probabilmente contribuirono a rafforzare il suo carattere molto riservato. Poco dopo l’adolescenza divenne vegetariano, convinto che il cambiamento di alimentazione gli avrebbe giovato alla salute.

Gaudí dimostrò molto precocemente la propria inclinazione per il disegno e l’arte. Dopo essersi mantenuto lavorando come apprendista in una fabbrica tessile di Reus, sempre nella Tarragona, si spostò a Barcellona dove proseguì gli studi e si interessò particolarmente al socialismo utopistico. Prestò servizio nell’esercito per il periodo di leva obbligatorio, ma le sue condizioni di salute poco stabili gli consentirono di usufruire di numerosi permessi, utili per proseguire gli studi. Nel 1878 si diplomò presso l’Alta scuola di architettura di Barcellona.

Dopo la realizzazione di una prima serie di progetti, Antoni Gaudì iniziò a farsi conoscere a Barcellona grazie alla progettazione di Casa Vicens, un edificio in stile modernista con elementi gotici e in stile mediterraneo, che sarebbero diventati negli anni seguenti parti inconfondibili del suo stile insieme con l’uso creativo del cemento. A Parigi, Gaudì conobbe l’industriale Eusebi Güell, che sarebbe poi diventato il suo più importante cliente grazie ad alcune commissioni per la realizzazione di opere molto conosciute, come il Palazzo Güell, il Parco Güell e la Colonia Güell.

Nel 1883, Antoni Gaudí ricevette l’incarico di subentrare nella realizzazione di una nuova cattedrale da poco iniziata a Barcellona, la Sagrada Família. Gaudí cambiò completamente il progetto, rendendolo molto più ambizioso e grandioso. Il cantiere della cattedrale, che esiste tuttora perché la Sagrada Família non è ancora completa, divenne il simbolo più evidente dell’attività costante di Gaudí a Barcellona. Negli ultimi anni dell’Ottocento divenne un architetto richiestissimo e non solo a Barcellona. Realizzò i progetti per il Palazzo episcopale di Astorga e per Casa Botines a León, nel nord-ovest della Spagna.

Gaudí lavorava contemporaneamente a più progetti, data la mole delle richieste. Grazie all’esperienza accumulata, nei primi anni del Novecento dimostrò di avere ulteriormente perfezionato il proprio stile personale, aggiungendo diversi elementi ispirati direttamente alla natura nei suoi progetti. Fu premiato per il progetto di Casa Calvet, nuovamente a Barcellona, e curò la realizzazione tra le altre cose di Casa Figueras, Casa Batlló e Casa Milà, che restano alcune delle sue opere più inconfondibili.

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Il doodle di Google ricorda Antoni Gaudí con una serie di disegni che riprendono le forme sinuose e creative dei suoi progetti, con richiami anche agli elementi naturali che inseriva nelle proprie opere. Barcellona più di qualsiasi altro luogo racconta con efficacia le forme imprevedibili e spesso ardite volute da Gaudí per la costruzione dei suoi edifici. Quasi tutte le opere principali nella sua storia si trovano a Barcellona, dal Palazzo Güell alla Casa Vicens passando per la Sagrada Família. I palazzi raccontano efficacemente anche quanto piacesse a Gaudí la possibilità di combinare insieme materiali diversi dal mattone al vetro, passando per la pietra e la ceramica. Divenne abilissimo nello studiare soluzioni per modellare il cemento e renderlo, almeno all’apparenza, un elemento naturale.

Antoni Gaudí non si sposò mai e dedicò praticamente tutta la propria vita alla cura dei suoi progetti architettonici. Era tanto scostante e distaccato con gli sconosciuti, quanto garbato e amichevole con le persone che gli erano più vicine. Era profondamente religioso e di abitudini molto semplici, soprattutto negli ultimi anni della sua vita.

Il 7 giugno del 1926 si stava recando in chiesa come tutti i giorni per pregare e confessarsi quando fu investito da un tram. Non aveva con sé documenti ed era malvestito: fu scambiato per un mendicante e non ricevette immediatamente molti soccorsi, mentre era privo di coscienza. Un poliziotto lo trasportò in ospedale, ma le sue condizioni peggiorarono molto nei giorni seguenti. Antoni Gaudí morì il 10 giugno del 1926 a 73 anni. Dopo un funerale solenne, fu sepolto nella cripta costruita in una parte dell’eterno cantiere della sua Sagrada Família.