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  • Venerdì 21 giugno 2013

I nomi dei “detenuti a tempo indeterminato” di Guantanamo

Li ha pubblicati il Miami Herald: sono ritenuti troppo pericolosi per essere trasferiti o rilasciati, ma non ci sono prove sufficienti per processarli

This image reviewed by the US military shows a watch tower in the "Camp Six" detention facility of the Joint Detention Group at the US Naval Station in Guantanamo Bay, Cuba, January 19, 2012. AFP PHOTO/Jim WATSON (Photo credit should read JIM WATSON/AFP/Getty Images)
This image reviewed by the US military shows a watch tower in the "Camp Six" detention facility of the Joint Detention Group at the US Naval Station in Guantanamo Bay, Cuba, January 19, 2012. AFP PHOTO/Jim WATSON (Photo credit should read JIM WATSON/AFP/Getty Images)

Lunedì 17 giugno il quotidiano più importante di Miami, il Miami Herald, ha pubblicato la lista dei 166 detenuti che si trovano nella prigione di Guantanamo, il carcere militare di massima sicurezza allestito dagli Stati Uniti a Cuba dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Tra questi, figurano 48 nomi di “detenuti a tempo indeterminato”, ovvero cittadini non statunitensi, per lo più provenienti da Yemen e Afghanistan, sospettati di reati legati al terrorismo: rispetto agli altri prigionieri, i “detenuti a tempo indeterminato” sono ritenuti troppo pericolosi per essere trasferiti o rilasciati, ma non ci sono prove sufficienti per sottoporli a un processo. Sono prigionieri di guerra il cui status si basa – anche se tra molti dubbi e polemiche – sulla legge “Authorization for Use of Military Force“, approvata dal Congresso statunitense nel settembre del 2001 e voluta dall’allora amministrazione di George W. Bush.

La lista è stata diffusa il giorno stesso che il Dipartimento di Stato ha annunciato la nomina di Cliff Sloan come inviato speciale a Guantanamo, a cui è stato affidato l’incarico di lavorare in vista di una chiusura del carcere. Il Miami Herald l’ha ottenuta dal Dipartimento della Difesa statunitense sulla base del “Freedom of Information Act“, una legge sulla libertà di informazione che costringe il governo a permettere l’accesso totale o parziale di alcuni documenti classificati. La lista dei “detenuti a tempo indeterminato” era stata stilata nel 2010 dall’amministrazione Obama ma fino a lunedì non era stata resa pubblica.

Dopo la pubblicazione della lista, molti attivisti per i diritti umani hanno criticato di nuovo il governo di Washington per non garantire un giusto processo a tutti coloro che sono detenuti nelle carceri dalle autorità statunitensi, anche per reati di terrorismo. Zeke Johnson di Amnesty International ha detto: «Secondo quanto prevede il diritto internazionale umanitario, tutti i detenuti dovrebbero essere giudicati e processati in un tribunale federale, o rilasciati». Alcuni detenuti inclusi nella lista stanno facendo lo sciopero della fame contro le condizioni di detenzione a cui sono sottoposti, e sono costretti dalle autorità del carcere a subire l’alimentazione forzata, una pratica che è stata definita da alcune associazioni umanitarie come “disumana”. Il presidente statunitense ha firmato più volte ordini di chiusura di Guantanamo ma il Congresso non ha mai dato la sua autorizzazione.

I “detenuti a tempo indeterminato” sono 26 yemeniti, 12 afghani, 3 sauditi, 2 kuwaitiani, 2 libici, 1 keniano, 1 marocchino e 1 somalo. Due afghani i cui nomi compaiono nella lista sono morti, uno per attacco cardiaco e l’altro si è suicidato.

La lista completa pubblicata dal Miami Herald. Cliccando su ogni nome è possibile ottenere qualche informazione in più sui singoli detenuti, sulla base di alcune schede del Dipartimento della Difesa utilizzate per annunciare il loro trasferimento a Guantanamo.

ISN 004, Abdul Haq Wasiq (Afghanistan)
ISN 006, Mullah Norullah Noori (Afghanistan)
ISN 007, Mullah Mohammed Fazl (Afghanistan)
ISN 027, Uthman Abd al-Rahim Muhammad Uthman (Yemen)
ISN 028, Moath Hamza Ahmed al-Alwi (Yemen)
ISN 029, Mohammed al-Ansi (Yemen)
ISN 031, Mahmud Abd Al Aziz Al Mujahid (Yemen)
ISN037, Abdel Malik Ahmed Abdel Wahab al Rahabi (Yemen)
ISN041, Majid Mahmud Abdu Ahmed (Yemen)
ISN042, Abd al Rahman Shalbi Isa Uwaydah (Arabia Saudita)
ISN044, Muhammed Rajab Sadiq Abu Ghanim (Yemen)
ISN045, Ali Ahmad al-Rahizi (Yemen)
ISN128, Ghaleb Nassar al Bihani (Yemen)
ISN131, Salem Ahmad Hadi Bin Kanad (Yemen)
ISN195, Mohammed Abd al Rahman al Shumrant (Arabia Saudita)
ISN232, Fawzi Khalid Abdullah Fahad al Odah (Kuwait)
ISN235, Saeed Ahmed Mohammed Abdullah Sarem Jarabh (Yemen)
ISN242, Khalid Ahmed Qasim (Yemen)
ISN244, Abdul Latif Nasir (Marocco)
ISN324, Mashur Abdullah Muqbil Ahmed al-Sabri (Yemen)
ISN434, Mustafa Abd al-Qawi Abd al-Aziz al-Shamiri (Yemen)
ISN441, Abdul Rahman Ahmed (Yemen)
ISN508, Salman Yahya Hassan Mohammad Rabei’i (Yemen)
ISN522, Yassim Qasim Mohammed Ismail Qasim (Yemen)
ISN552, Faez Mohammed Ahmed al-Kandari (Kuwait)
ISN560, Haji WaH Muhammed (Afghanistan)
ISN576, Zahar Omar Hamis bin Hamdoun (Yemen)
ISN579, Khairullah Said Wali Khairkhwa (Afghanistan)
ISN695, Omar Khalif Mohammed Abu Baker Mahjour Umar (Libia)
ISN708, Ismael Ali Faraj Ali Bakush (Libia)
ISN713, Mohammed al Zahrani (Arabia Saudita)
ISN782, Awal Gul (Afghanistan) * deceduto
ISN832, Mohammad Nabi Omari (Afghanistan)
ISN836, Ayub Murshid Ali Salih (Yemen)
ISN837, Bashir Nasir Ali al-Marwalah (Yemen)
ISN838, Shawqi Awad Balzuhair (Yemen)
ISN839, Musab Omar Ali al-Mudwani (Yemen)
ISN840, Hail Aziz Ahmed al-Maythali (Yemen)
ISN841, Said Salih Said Nashir (Yemen)
ISN975, Karim Bostan (Afghanistan)
ISN1017, Omar Mohammed Ali al-Rammah (Yemen)
ISN1045, Mohammed Kamin (Afghanistan)
ISN1119, Ahmid al Razak (Afghanistan)
ISN1463, Abd al-Salam al-Hilah (Yemen)
ISN10023, Guleed Hassan Ahmed (Somalia)
ISN10025, Mohammed Abdul Malik Bajabu (Kenia)
ISN10028, Inayatullah (Afghanistan)* deceduto
ISN10029, Muhammad Rahim (Afghanistan)

foto: JIM WATSON/AFP/Getty Images