Di chi sono i diritti d’autore di Happy Birthday?

Una regista ha fatto causa alla società che li riscuote da anni, racconta il New York Times

25th February 1955: A sponge birthday cake has chocolate icing and five candles. (Photo by Chaloner Woods/Getty Images)
25th February 1955: A sponge birthday cake has chocolate icing and five candles. (Photo by Chaloner Woods/Getty Images)

Molto probabilmente, Happy Birthday to You è la canzone più cantata nei paesi occidentali per festeggiare la ricorrenza del compleanno. Nonostante il testo sia stato tradotto in moltissime lingue – in italiano è Tanti auguri a te – la melodia originale è inglese: venne composta da due sorelle e maestre d’asilo statunitensi, Mildred J. Hill e Patty Smith Hill, che la crearono nel 1893. All’inizio la canzone era cantata dalle due maestre per salutare i bambini che arrivavano a scuola: il testo si intitolava Good Morning to All. Non è chiaro invece chi abbia composto le parole dedicate per festeggiare il compleanno, quelle con cui la melodia sarebbe diventata famosissima.

In tutti questi anni, la Warner/Chappell Music – una delle più importanti aziende di editoria musicale, appartenente al gruppo statunitense Warner Music – ha detto di essere la proprietaria dei diritti d’autore della melodia di Happy Birthday to You. Per questo, chi decide di usare la canzone in un programma televisivo o in un film deve pagare una tariffa alla società, altrimenti si rischia di pagare una multa di 150 mila dollari.

Le due maestre d’asilo che composero la melodia originale inserirono il testo della canzone nel libro Song Stories for the Kindergarten, pubblicato nel 1893 dalla Clayton F. Summy Company. Nello stesso anno, le sorelle Hill cedettero i diritti d’autore della canzone alla società di Clayton Summy e concordarono di prendere il 10 per cento di quanto incassato per ogni copia del libro venduta.

Le parole di Happy Birthday to You furono invece pubblicate per la prima volta da Robert H. Coleman in un libro del 1924, ma non è mai stato chiaro da chi fossero state composte. Non si sa chi abbia messo insieme la melodia pensata dalle due maestre per dare il benvenuto ai propri studenti e le parole che auguravano invece buon compleanno.

Quello che è sicuro è che, tra il 1924 e i dieci anni successivi, l’accoppiata ebbe un grandissimo successo e Jessica Hill, sorella delle due maestre, finì per denunciare l’uso della melodia di Good Morning to All utilizzata con il testo di Happy Birthday to You. All’epoca, nel 1934, Jessica Hill collaborava con la Clayton F. Summy Company – la casa editrice che aveva fatto un accordo con le due maestre – e nel 1935 pubblicò la canzone Happy Birthday, coperta da diritti d’autore, con la melodia di Good Morning to All e le parole di Happy Birthday to You. Alla fine degli anni Trenta, la Clayton F. Summy Company fu acquistata da John F. Sengstack e la società fu rinominata Birch Tree Ltd.: quest’ultima venne acquistata poi nel 1998 dalla Warner Group per 25 milioni di dollari, e la casa discografica acquisì quindi anche i diritti di Happy Birthday.

Poco tempo fa la regista Jennifer Nelson, che ha iniziato a girare un documentario sulla storia di Happy Birthday to You per la Good Morning To You Productions, ha fatto causa alla Warner/Chappell, presso la Corte federale di New York, rivendicando il dominio pubblico della canzone. Inoltre, la regista vorrebbe obbligare la Warner/Chappell a restituire i soldi fatti con la tariffa imposta dai diritti d’autore degli ultimi quattro anni: i legali della Good Morning To You Productions sostengono che la Warner/Chappell guadagni circa 2 milioni di dollari grazie alla canzone.

Secondo Robert Brauneis – professore di legge alla George Washington University e autore di un saggio sulla storia della canzone, Copyright and the World’s Most Popular Song – i diritti d’autore della Warner/Chappell sarebbero scaduti nel 1963: nonostante questo, la Warner avrebbe continuato a farseli pagare, sostanzialmente perché nessuno ha mai deciso di farle causa, ha spiegato. Molti autori di programmi televisivi e diverse case di produzione cinematografiche hanno sempre preferito pagare la tariffa, relativamente bassa, pur di non avere ripercussioni sui costi di tante altre canzoni di proprietà della Warner/Chappell. Teoricamente, ha spiegato Brauneis, la Warner/Chappell in tutti questi anni avrebbe potuto chiedere i soldi per i diritti anche ai cittadini che hanno cantato Happy Birthday to You in un luogo pubblico, ma questo non è mai successo.

Foto: Chaloner Woods/Getty Images)