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  • Mercoledì 15 maggio 2013

I funzionari cinesi che guardano 700 film porno alla settimana

Il Washington Post racconta la vita dell'impiegato della censura che verifica quali film si devono considerare illegali

Liu Xiaozhen ha 70 anni, è cinese ed è un funzionario dell’amministrazione della provincia di Hunan, nel sud del paese. Il suo lavoro è guardare il materiale cinematografico sequestrato dalla polizia e verificare se viola le norme sulla pornografia. La sua storia è stata raccontata dal Washington Post. Nell’ufficio di Lui arrivano i film sospettati di contenere scene porno – la pornografia in Cina è illegale – e le procedure prevedono che lui debba vederli tutti, dall’inizio alla fine, per verificare se i proprietari e i venditori debbano quindi essere perseguiti. Lo ha spiegato lui stesso in un’intervista a una televisione locale.

Capita spesso che nell’ufficio di Liu i funzionari – quattro in tutto – debbano visionare più di settecento DVD alla settimana, dall’inizio alla fine: «Funziona così in questo lavoro: anche se vuoi smettere di guardarli, devi continuare a farlo attentamente». Molto spesso capita di annoiarsi, proprio a causa della ripetitività del lavoro: questo obbligo però è necessario perché molti tentano di aggirare il divieto mettendo le scene pornografiche nelle ultime scene o alla fine di film “normali”.

In Cina la pornografia è illegale, così come la prostituzione e altri reati legati al sesso. Ma acquistare DVD porno è relativamente facile, soprattutto dai venditori ambulanti agli angoli delle strade delle città, che mischiano i porno tra le ultime novità cinematografiche. Se vengono fermati dalla polizia, i venditori ambulanti vengono arrestati, le loro merci sequestrate. Secondo la legge cinese chi produce e distribuisce materiale pornografico rischia fino a tre anni di carcere.

Questi DVD vengono portati poi negli uffici dei funzionari, che li guardano uno a uno per vedere cosa contengono. «All’inizio, l’ufficio in cui si lavorava era piccolo e guardavamo i film tutti insieme», ha raccontato Xiaozhen. Ora, invece, ogni funzionario guarda da solo i film che gli vengono assegnati e alla fine ognuno fa la propria relazione.

I film vengono anche categorizzati – occidentali, cinesi, sudcoreani, per esempio – e i funzionari ne considerano anche i diversi gradi di illegalità: alcuni sono considerati «osceni in tutto e per tutto», altri – magari quelli che oltre alle scene porno hanno una specie di storia, «sono invece considerati un gradino sotto, anche se non possono essere certo considerati un’opera d’arte». La valutazione di questi film è molto importante: sul giudizio espresso dai funzionari si basano le richieste di condanna dei pubblici ministeri, nei processi contro le persone arrestate.

Chi viene assunto negli uffici della censura deve rispondere a requisiti ben precisi. L’ufficio di Hunan assume i funzionari cercandoli esclusivamente all’interno della provincia: devono essere sposati, ed è meglio se sono un po’ avanti con gli anni. All’inizio non è facile, ha spiegato Liu: «è molto imbarazzante e tutti diventano rossi». Poi però, con il tempo, si acquisisce professionalità: lo stesso Liu Xiaozhen nel 2008 ha ricevuto anche un premio nazionale, per aver scritto un saggio sul suo lavoro.