• Mondo
  • Martedì 12 marzo 2013

«Inaccettabile»

Che cosa dicono in India i giornali e i politici riguardo la decisione italiana di non far tornare i marinai accusati di omicidio («tradimento», «imbroglio»)

(FILES) This file picture taken on December 22, 2012 shows Italian marines Massimiliano Latorre (R) and Salvatore Girone (L) arriving at Ciampino airport near Rome. The Italian foreign ministry on March 11, 2013 said the two Italian marines accused of killing two Indian fishermen they mistook for pirates would not return to India when their court-allowed leave runs out at the end of this month. AFP PHOTO / FILES / VINCENZO PINTO (Photo credit should read VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)
(FILES) This file picture taken on December 22, 2012 shows Italian marines Massimiliano Latorre (R) and Salvatore Girone (L) arriving at Ciampino airport near Rome. The Italian foreign ministry on March 11, 2013 said the two Italian marines accused of killing two Indian fishermen they mistook for pirates would not return to India when their court-allowed leave runs out at the end of this month. AFP PHOTO / FILES / VINCENZO PINTO (Photo credit should read VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)

I principali siti di news indiani aprono le loro homepage con la notizia che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marinai italiani arrestati nello stato indiano del Kerala con l’accusa di avere ucciso due pescatori lo scorso febbraio, resteranno in Italia. I due marinai avevano ottenuto una licenza per tornare in Italia a votare e sarebbero dovuti successivamente tornare in India, dove sono in attesa di giudizio, ma lunedì pomeriggio il ministero degli Esteri italiano ha annunciato che non si muoveranno.

Molti titoli della stampa indiana riportano le parole del primo ministro indiano Manmohan Singh, che ha definito la decisione dell’Italia «inaccettabile». Singh ha detto che chiederà al ministro degli Esteri, Salman Khurshid, di occuparsi della questione. Kurshid per ora ha spiegato di voler leggere la lettera ricevuta dal governo italiano sul caso prima di dare una risposta o prendere una decisione. Ha aggiunto che «l’Italia ha sempre sostenuto che le autorità indiane hanno violato la legge internazionale, specialmente il principio dell’immunità del processo di cittadini di uno stato straniero e la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare».

Anche Oommen Chandy, primo ministro dello stato del Kerala, ha definito la mossa dell’Italia «inaccettabile», ha detto che scriverà al primo ministro Singh per esprimere la delusione per come è stata gestita la faccenda ed è partito per la capitale Delhi nel tentativo di incontrarlo di persona. Il Times of India riporta che l’ex ministro per la casa del Kerala Kodiyeri Balakrishnan ha accusato il governo indiano e quello italiano di essersi segretamente accordati, una posizione condivisa anche da alcuni esponenti del partito nazionalista e conservatore BJP, come scrive il sito del canale televisivo indiano Zee News. Il portavoce del BJP, Rajiv Pratap Rudy, ha detto che la decisione dell’Italia ha fatto apparire l’India come una «repubblica della banane» e ha aggiunto che si tratta di «un tradimento e un bluff del governo italiano. È anche un imbroglio al più alto tribunale indiano, la Corte Suprema, che era stato così generoso da permettere ai due marinai di tornare a casa per le elezioni». Il quotidiano di Mumbai Daily News and Analysis scrive che la moglie di uno dei due pescatori uccisi ha detto che «è semplicemente un complotto ai più alti livelli e il governo indiano dovrebbe riportare indietro i due marinai e farli processare nel nostro paese».

Il portale di notizie indiano First Post apre con un acceso editoriale intitolato «L’Italia ci ha mentito: risponderemo o resteremo una repubblica della banane?» Nell’articolo il giornale accusa il governo indiano di pusillanimità e il ministro degli Esteri Khurshid di poca risolutezza, visto che non ha intenzione di fare nulla prima di aver esaminato la lettera con le motivazioni del governo italiano. Secondo il giornale, l’Italia si è presa la libertà di prevaricare l’India perché «sanno che siamo mezze calzette». L’editoriale riporta anche le accuse rivolte a Sonia Gandhi, la più influente politica indiana, presidente del partito del Congresso indiano attualmente al governo: Sonia Gandhi nacque Italia e immigrò in India nel 1968 dopo aver sposato Rajiv Gandhi, il figlio di Indira Gandhi che poi fu primo ministro del paese. Secondo molti, Sonia Gandhi avrebbe lavorato segretamente per favorire il ritorno in Italia dei due marinai; altri invece la criticano per non aver chiesto con risolutezza che i due venissero processati in India. Il First Post conclude sostenendo che l’India dovrebbe minacciare l’Italia di una dura ritorsione per «questo gesto di deliberata perfidia», ritirare i suoi diplomatici dal paese ed espellere l’ambasciatore italiano in India.

L’incidente che ha provocato il caso è avvenuto lo scorso 15 febbraio, quando Latorre e Girone si trovavano sulla petroliera Enrica Lexie, battente bandiera italiana, al largo delle coste del Kerala, nel sud-ovest dell’India. La petroliera incrociò la rotta del peschereccio indiano St. Antony e i due fucilieri spararono contro il peschereccio uccidendo due pescatori indiani di 45 e 26 anni. Secondo gli italiani i colpi sarebbero stati sparati in seguito a una manovra sospetta del peschereccio, scambiato per una nave pirata. Secondo gli indiani la manovra della St. Antony nei confronti della Enrica Lexie sarebbe stata pacifica e volta a dare la precedenza alla petroliera italiana. La reazione dei militari italiani sarebbe stata esagerata e non aderente alle normali procedure, soprattutto perché i marinai della St. Antony non erano armati.

Foto: Salvatore Girone e Massimiliano Latorre arrivano all’aeroporto di Ciampino per passare in Italia le vacanze di Natale, 22 dicembre 2012 (VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)