La foto di Nichi Vendola e il suo giudice

La stampa di centrodestra attacca il leader di SEL per una foto in cui lo si vede a un compleanno con Susanna De Felice, magistrato che lo assolse lo scorso ottobre

Oggi i giornali vicini al centrodestra danno grande spazio in prima pagina a una fotografia  in cui compare Nichi Vendola pubblicata ieri dal sito del settimanale Panorama. La foto mostra in un angolo il governatore della Puglia (riconoscibile anche se è inquadrata solo una piccola parte del suo viso) seduto a tavola insieme ad altre persone, tra le quali c’è anche Susanna De Felice, il giudice che ha assolto Vendola il 31 ottobre 2012 dall’accusa di abuso di ufficio.

La versione di Panorama
Il settimanale ha pubblicato la foto ieri ed esclusivamente sul sito. In un articolo di Giacomo Amadori sul giornale della settimana scorsa si raccontano le prime circostanze di come il settimanale ne sia venuto in possesso. Secondo quanto scrive Panorama, la foto risale all’aprile del 2006 ed è stata scattata alla festa per i 40 anni di Paola Memola, cugina di Nichi Vendola e anche lei presente nella foto. Il settimanale ne è venuto a conoscenza per la prima volta in un incontro con “una donna” dietro la stazione di Bari, che la teneva su “una chiavetta”, poi, il 19 febbraio (quando un primo articolo sui rapporti tra Vendola e De Felice, che menzionava anche la foto, era comparso sull’edizione cartacea) un uomo ha contattato Panorama offrendo l’immagine a pagamento.

Oltre a Nichi Vendola, che compare nell’angolo in basso a destra della foto, l’immagine ritrae anche il suo compagno Ed Testa e poi, sullo stesso lato del tavolo, l’attuale capo della squadra mobile di Foggia Alfredo Fabbrocini e il giudice De Felice. Tra i personaggi della foto ci sono poi diversi altri magistrati pugliesi, secondo quanto scrive Panorama, e l’occhio sulla sinistra sarebbe dell’attuale parlamentare del PD, scrittore ed ex magistrato barese Gianrico Carofiglio.

Il problema
Il giudice Susanna De Felice, del tribunale di Bari, è quello che lo scorso 31 ottobre ha assolto Vendola «perché il fatto non sussiste» dall’accusa di aver influenzato un concorso pubblico per favorire la nomina di un medico all’ospedale “San Paolo” di Bari.

La questione dell’imparzialità del giudice De Felice era già emersa negli scorsi mesi. In particolare, a metà novembre dello scorso anno (due settimane dopo l’assoluzione) i due pubblici ministeri che avevano chiesto la condanna a venti mesi di Vendola, Desirè Digeronimo e Francesco Bretone, avevano parlato in una lettera ai loro superiori di alcuni sospetti di parzialità da parte di De Felice. Nella lettera, i due pm scrivevano che De Felice conosceva Patrizia Vendola, sorella di Nichi, e che di questo fatto erano venuti a conoscenza solo dopo la sentenza.

L’iniziativa dei due pm era stata criticata dall’Associazione Nazionale Magistrati di Bari e poco tempo dopo una lettera di solidarietà a De Felice era stata firmata da 26 pubblici ministeri di Bari, praticamente tutti.

Sembra che un rapporto tra Susanna De Felice e Patrizia Vendola, in realtà, fosse noto fin dai tempi del processo: secondo quanto scrissero i giornali a metà novembre, la stessa De Felice aveva scritto nel settembre 2012 ad Antonio Diella (il giudice responsabile della sezione delle indagini preliminari a Bari) per fare presente che conosceva Patrizia Vendola, ma non era né sua amica né sua abituale frequentatrice. Diella riconfermò allora l’assegnazione dell’inchiesta a De Felice.

A questo punto entra in gioco il procuratore di Lecce Cataldo Motta (la procura di Lecce è competente per i reati dei magistrati di Bari), che dopo questa vicenda ha aperto a dicembre 2012 un’indagine sul caso. Durante l’indagine è stata interrogata anche Patrizia Vendola, il 31 gennaio scorso, che ha confermato di aver incontrato alcune volte nel corso degli anni De Felice – a partire dal 2004 e tramite la frequentazione con i coniugi Carofiglio – ma ha detto anche di non essere sua amica stretta.

Secondo quanto scrive lo stesso Panorama, c’era invece un rapporto di amicizia tra Patrizia Vendola e il pubblico ministero Digeronimo, che però si è interrotto bruscamente pochi anni fa, intorno al 2008. E la stessa Patrizia Vendola aveva detto di “non escludere” che in qualche occasione potessero essere state scattate foto che ritraevano “nella stessa inquadratura” Nichi Vendola e il giudice De Felice, anche se non di recente e non durante il periodo dell’indagine.

Che cosa dice Vendola
Da parte sua, Nichi Vendola aveva dato una sua versione sulle relazioni a Radio24 lo scorso 14 febbraio, quando Panorama citò per la prima volta la foto (senza mostrarla). Vendola disse durante 24 Mattino con Alessandro Milan (qui, dopo un’ora e 23 minuti circa) che «il giudice amico di mia sorella è quello che mi ha perseguitato in questi anni, è il pm, il giudice che mi ha assolto è stato presentato a mia sorella dal pubblico ministero che mi ha perseguitato in questi anni». Vendola si disse anche scettico sull’esistenza delle foto di cui parlava Panorama cartaceo della scorsa settimana – che Vendola aveva querelato per le sue prime illazioni sui suoi rapporti con De Felice – e aggiunse: «Io non ricordo di aver mai conosciuto il giudice De Felice».

Vendola, che ha 54 anni, aveva detto più volte che in caso di condanna nel processo di Bari si sarebbe dimesso da governatore e avrebbe abbandonato la vita politica. Oggi è candidato alle legislative di domenica e chiuderà questa sera, venerdì 22 febbraio, la sua campagna elettorale in piazza Federico II a Bari. Nel corso della giornata di ieri, Vendola non ha fatto alcuna allusione alla questione sui social network, su cui è molto attivo, e ha fatto un’unica dichiarazione pubblica in risposta alla domanda di un cronista: «Panorama risponderà in tribunale e sarà una delle ragioni per cui avrò una vecchiaia ricca e serena». Oggi un articolo sul Corriere del Mezzogiorno riporta questa reazione di Vendola: «Siamo di fronte ad una piccola barbarie. Si tratta di un compleanno del 2006. Io ero tornato a Bari da un anno. Arrivo e non conosco quasi nessuno a quel tavolo. Non ne conservo neppure la memoria. Confermo di non essere amico della dottoressa De Felice.»

Foto: LaPresse