Il primo finale di Shining

Il blog The Overlook Hotel ha pubblicato la sceneggiatura del finale del film, tagliato da Kubrick poco dopo la prima

Il 23 gennaio il blog The Overlook Hotel, dedicato interamente al film Shining di Stanley Kubrick e creato da Lee Unkrich, regista e montatore della Pixar (Toy Story 3 – La grande fuga), ha pubblicato le quattro pagine finali della sceneggiatura del film, con la scena finale originale, tagliata dallo stesso regista a una settimana dalla sua uscita nelle sale americane. Negli Stati Uniti Shining uscì inizialmente con una durata di 146 minuti; pochi giorni dopo la prima del film a New York, il 23 maggio 1980, Kubrick eliminò la sequenza finale, assumendo un montatore affinché rimuovesse fisicamente la scena dalle copie già stampate e distribuite nei cinema di New York e Los Angeles.

(Room 237 e i misteri di Shining)

La sequenza durava circa due minuti, subito dopo la scena che mostra Jack Torrance (Jack Nicholson) assiderato nel labirinto, e mostrava Ullman (Barry Nelson), il direttore dell’Overlook Hotel che assume Jack all’inizio del film, in visita a Wendy (Shelley Duvall) in un ospedale. Ullman diceva a Wendy che il corpo di Jack non era stato trovato in nessuna parte dell’albergo, alludendo probabilmente al fatto che Wendy potesse aver soltanto immaginato tutte le cose accadute nell’albergo. Uscito dalla stanza Ullman incontrava il piccolo Danny nella hall dell’ospedale, intento a giocare per terra con dei giocattoli: una volta giunto all’uscita si voltava ed estraeva dalla tasca una palla da tennis identica a quella che il bambino si vede rotolare incontro nei corridoi dell’albergo dalla stanza 237 in una scena precedente, e gliela porgeva. Il film si concludeva poi, come nella versione attuale, con la lunga e lenta carrellata in avanti sulla foto in bianco e nero della festa del 4 luglio 1921, con lo zoom sulla figura di Jack Torrance tra i presenti, in una delle scene finali più controverse, ambigue e discusse della storia del cinema.

Nei titoli di coda sono ancora presenti i nomi di due attori che compaiono proprio nella scena tagliata: Burnell Tucker, che interpreta un poliziotto, e Robin Pappas, nei panni di un’infermiera. Secondo molti critici Kubrick decise di tagliare la scena perché pensava non fosse necessario aggiungere ulteriori elementi di mistero alla storia ma soprattutto perché non voleva spezzare la straordinaria tensione emotiva della scena precedente, quella del labirinto di siepi all’esterno dell’Overlook Hotel, in cui Jack insegue suo figlio Danny brandendo un’ascia. Sullo script originale pubblicato dal blog, subito dopo le indicazioni per la scena finale della carrellata sulla fotografia, c’è scritto: “L’Overlook Hotel sarebbe sopravvissuto a questa tragedia com’era sopravvissuto a molte altre. È tuttora aperto ogni anno dal 20 maggio al 20 settembre. È chiuso in inverno. FINE”.

Secondo il critico americano Roger Ebert Kubrick fu saggio a togliere quell’epilogo, perché l’informazione che Ullman dava a Wendy in ospedale (sul fatto che il corpo di Jack non fosse stato trovato) avrebbe potuto aprire troppe domande: che fine aveva fatto Jack? Era mai stato realmente in quell’albergo? Era stato assorbito dal passato, come la fotografia finale poteva suggerire? La violenza che aveva scatenato era stata frutto della fantasia di Wendy o di Danny? Secondo Ebert “è necessario per lo spettatore credere che i tre membri della famiglia Torrance fossero realmente nell’albergo durante quell’inverno” ed è proprio la sfuggente indeterminatezza del finale che rende il film di Kubrick così incredibilmente inquietante.

Secondo Diane Johnson, la co-sceneggiatrice del film, Kubrick aveva scritto e girato la scena dell’ospedale perché provava tenerezza per Wendy e Danny e pensava fosse necessario mostrare un esplicito ritorno alla normalità dopo il vortice di orrore in cui i due personaggi sprofondano attraverso tutto il film. L’attrice Shelley Duvall invece, in un’intervista al critico francese Michel Ciment, aveva raccontato che secondo lei quella scena era fondamentale perché spiegava molte cose che rimangono oscure per il pubblico, come l’importanza della pallina da tennis e il ruolo del direttore dell’hotel nell’intreccio e che “c’era un côté alla Hitchcock in quella soluzione e, come lei sa, Kubrick ama molto Hitchcock”.