Il PD non ha già vinto

Dario Di Vico scrive sul Corriere che il Partito Democratico farebbe bene a non sottovalutare Berlusconi e a cercare di incidere davvero sulla campagna elettorale

Sul Corriere della Sera di oggi, Dario Di Vico prospetta il rischio che il PD abbia sottovalutato Berlusconi, che con la puntata di Servizio Pubblico di giovedì 10 gennaio è “ridiventato il mattatore capace di inanellare gag, bugie e astuzie da vero uomo di spettacolo”. Di Vico scrive che il Partito Democratico non sembra aver ancora trovato il modo di incidere davvero sulla campagna elettorale: “finora il Pd non è riuscito a imporre nell’agenda elettorale nemmeno un tema”.

Ieri, solo una dozzina d’ore dopo lo straordinario exploit televisivo di Silvio Berlusconi dagli schermi de La7, Laura Puppato, capolista del Pd al Senato, non ha trovato di meglio che dichiarare in conferenza stampa: «Il Veneto deve essere presente nel governo del Paese». In molti hanno interpretato la sortita come un’autocandidatura e forse lo è, ma l’episodio è sicuramente rivelatore dell’umore che circola a sinistra. Si dà per scontata la vittoria e ci si posiziona per entrare nella lista dei ministri. Sottovalutando così la svolta impressa dal Cavaliere alla campagna elettorale. Come nel 2006 Berlusconi usò il convegno confindustriale di Vicenza per lanciarsi alla rincorsa di un Prodi già dato per trionfatore, così da Santoro il leader del centrodestra ha cambiato marcia. Nelle precedenti uscite televisive da Barbara D’Urso e Massimo Giletti il Cavaliere era parso rancoroso e imbolsito, giovedì sera invece con una trasformazione che ha del miracoloso è ridiventato il mattatore capace di inanellare gag, bugie e astuzie da vero uomo di spettacolo.

Vedremo se i sondaggi premieranno da subito la sua performance , di certo la serata è servita a motivare quegli elettori di centrodestra che, delusi dai risultati dei governi Berlusconi, pensano di astenersi. Ad oggi circa il 25% dell’intera platea elettorale dichiara che non voterà, almeno due quinti di loro però possono essere indotti a cambiare parere. È su questa inversione – che riguarderebbe per lo più suoi ex sostenitori – che punta il Cavaliere e aver strappato la vittoria nell’insidiosissima trasferta di Servizio Pubblico contribuisce a galvanizzare le truppe. Ciò non vuol dire che Berlusconi possa rimontare deltutto lo svantaggio, i suoi competitor però da domani faranno bene a comportarsi come se fosse possibile.

(continua a leggere sul sito del Corriere)