Un anno di vulcani

20 foto spettacolari di eruzioni, lava, sbuffi e colonne di fumo

Incandescent materials, ash and smoke are spewed from the Popocatepetl Volcano as seen from the Santiago Xalitxintla, in the Mexican central state of Puebla on April 20, 2012. Mexico’s Popocatepetl volcano, outside the capital, rumbled continuously and spewed gases and glowing rocks to almost one mile (one kilometer) beyond its crater, authorities said April 20. AFP PHOTO/Yuri CORTEZ (Photo credit should read YURI CORTEZ/AFP/GettyImages)

Incandescent materials, ash and smoke are spewed from the Popocatepetl Volcano as seen from the Santiago Xalitxintla, in the Mexican central state of Puebla on April 20, 2012. Mexico’s Popocatepetl volcano, outside the capital, rumbled continuously and spewed gases and glowing rocks to almost one mile (one kilometer) beyond its crater, authorities said April 20. AFP PHOTO/Yuri CORTEZ (Photo credit should read YURI CORTEZ/AFP/GettyImages)

Sotto i nostri piedi, a diverse centinaia di chilometri di profondità, una massa enorme di rocce fuse sottoposte a grande pressione ribolle in continuazione. A volte questo materiale che si genera all’interno della crosta terrestre riesce a risalire fino in superficie attraverso vie di fuga come le dorsali oceaniche e i vulcani. Le eruzioni si verificano di continuo e il 2012 non è stato naturalmente da meno. Come spiegano sull’Atlantic, da cui abbiamo tratto ispirazione per la galleria fotografica, gli scienziati stimano che in tutta la Terra ci siano circa 1.500 vulcani ancora in attività. Una cinquantina di questi erutta ogni anno, producendo alte colonne di fumo, ceneri, gas e colate di magma. Tra le eruzioni che si sono fatte notare di più quest’anno – altre sono avvenute sui fondali dell’oceano dove non è altrettanto semplice osservarle – ci sono state quelle del Tungarahua in Ecuador e del Tongariro in Nuova Zelanda, senza dimenticare l’Etna in Sicilia, che prosegue nella propria attività effusiva. Le foto mostrano efficacemente quanto il nostro pianeta sia molto meno statico di come lo immaginiamo di solito, e danno anche un’idea delle enormi forze che sono racchiuse nel suo mantello.