• Mondo
  • Martedì 11 dicembre 2012

Il primo ministro del Mali si è dimesso

Era stato arrestato poche ore prima dai ribelli responsabili del colpo di stato dello scorso marzo

In this still frame made from video provided by ORTM Mali TV, Mali’s Prime Minister Cheikh Modibo Diarra resigns during a broadcast on state television from Bamako, Mali on Tuesday, Dec. 11, 2012, hours after soldiers who led a recent coup burst into his home and arrested him. (AP Photo/ORTM Mali TV) MALI ACCESS OUT

In this still frame made from video provided by ORTM Mali TV, Mali’s Prime Minister Cheikh Modibo Diarra resigns during a broadcast on state television from Bamako, Mali on Tuesday, Dec. 11, 2012, hours after soldiers who led a recent coup burst into his home and arrested him. (AP Photo/ORTM Mali TV) MALI ACCESS OUT

Il primo ministro del Mali, Cheick Modibo Diarra, si è dimesso in diretta tv dopo essere stato arrestato dalla giunta militare, che lo scorso 21 marzo aveva rovesciato il presidente Amadou Toumani Touré e preso il potere con un colpo di stato.

Diarra non ha spiegato il motivo delle dimissioni, avvenute alle quattro – ora locale – di questa mattina, ma ha soltanto detto che «il nostro paese sta vivendo un periodo di crisi. Gli uomini e le donne che sono preoccupati per il futuro della nostra nazione vogliono la pace. È per questo motivo che io, Cheikh Modibo Diarra, mi dimetto insieme al mio governo». Diarra era stato arrestato qualche ora prima nella sua casa a Bamako, la capitale del Mali, ed era stato portato nella base militare di Kati: qualche ora dopo sarebbe dovuto partire per la Francia per sottoporsi a delle cure. Secondo un membro dello staff di Diarra, i soldati hanno eseguito un ordine del capitano Amadou Sanogo, il capo dei golpisti.

(Che cosa può succedere in Mali)

Diarra ha 60 anni, ha studiato a Parigi e negli Stati Uniti, ha un master in ingegneria aerospaziale e un PhD in ingegneria meccanica. Ha collaborato con programmi della NASA, lavorato come dirigente a Microsoft, e ha anche la cittadinanza americana. Ha creato un’associazione no profit per l’istruzione in Africa, è stato ambasciatore dell’UNESCO e nel marzo 2011 ha fondato il Partito per lo Sviluppo del Mali, annunciando la sua candidatura per le elezioni dell’anno successivo (che però non si sono tenute a causa del golpe). Nell’aprile 2012 la giunta militare al potere lo ha nominato primo ministro del governo ad interim, con il compito di riportare la stabilità e riunificare il paese. Separatisti tuareg e islamisti hanno infatti approfittato della debolezza del governo dopo il golpe, hanno occupato gran parte del nord del paese e ne hanno dichiarato l’indipendenza con il nuovo nome di Azawad.

(Un intervento militare in Mali?)

Nelle ultime settimane le tensioni tra Diarra e i soldati di Sanogo sono aumentate. In particolare, l’esercito ha accusato il primo ministro di aver pensato più a impadronirsi del potere che a risolvere i problemi del paese. Secondo la BBC il principale motivo di disaccordo sarebbe l’eventuale intervento armato approvato dall’Unione Africana e la Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) per riconquistare il territorio dell’Azawad e consegnarlo al governo del Mali. Diarra è favorevole all’intervento, sostenuto anche dalle Nazioni Unite, mentre i soldati sono contrari e chiedono invece un aiuto logistico e finanziario. Il portavoce dell’esercito Bakary Mariko ha detto alla BBC che Diarra resterà in custodia dei militari finché non verrà nominato un nuovo primo ministro.

Cheikh Modibo Diarra annuncia le dimissioni in tv (AP Photo/ORTM Mali TV)