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  • Venerdì 23 novembre 2012

La ragazza dello spot dei Baci, vent’anni dopo

La spiegazione all'annuncio pubblicato da Nestlé sui giornali di qualche giorno fa, ricostruita su Repubblica

Mercoledì 21 novembre Filippo Santelli su Repubblica forniva un po’ di informazioni e contesto riguardo l’annuncio pubblicato da Nestlé due giorni prima. Nestlé aveva detto di cercare una ragazza apparsa per pochi secondi in uno spot dei Baci Perugina andato molto in onda negli anni Novanta.

Quattro secondi in bianco e nero, in faccia la si vede appena. Di quello spot non era la protagonista. Lei era l’adolescente un po’ bisbetica che per sedersi al telefono, nel 1994 i cellulari non erano così diffusi, lanciava via l’orsacchiotto della sorellina. E per punizione, al cenone di Natale, si beccava dalla piccola solo un Bacio, un cioccolatino. Mica come il nonno dalla barba bianca, «buono, direi tre Baci», o la mamma che è sempre la mamma, «tanti Baci». Oggi però la cercano, proprio lei, quella «non tanto buona». Anche se l’annuncio pubblicato sui giornali evita ogni giudizio di valore: «Importante! Nestlé ricerca la sorella maggiore che nello spot parlava al telefono nella casa di famiglia». Si faccia viva, le spettano i diritti di immagine. Perché oggi Perugina vorrebbe riutilizzare quella pubblicità.

Quest’anno i Baci festeggiano 90 anni di vita e Nestlé, dal 1998 proprietaria del marchio , ha pensato di ripercorrere la storia del cioccolatino usando le immagini delle vecchie campagne. Il materiale non manca: i dolcetti nati nel 1922 come «Cazzotti» per la loro forma irregolare, poi ribattezzati con un più affettuoso «Baci», di marketing ne hanno fatto sempre tanto. E sulla televisione hanno puntato fin dagli albori della Rai. Nel 1959, durante Carosello, Vittorio Gassman si prendeva in giro facendo finta di non voler svendere la sua arte alla pubblicità: «Io uno spot? Dopo Amleto, dopo Otello, dopo Edipo, e prima di Riccardo II, Riccardo III, Enrico quarto, quinto, sesto e ottavo?». Ma poi finiva a recitare il marchio, in testa un pacchiano cappello con la scritta «Baci». Mentre nel 1986, per lanciare la nuova scatola a forma di tubo, una 15enne Claudia Gerini canticchiava: «Tubiamo». Altra generazione. E poi ci sono tutti gli altri, le comparse. I dilettanti nei quali i pubblicitari di ieri e di oggi hanno visto facce capace di comunicare. «Li abbiamo contattati quasi tutti», dicono da Nestlé. Qualche decina di persone, compresi il nonno barbuto e la bambina del Natale ’94. «Manca solo lei, della sorella cattiva non c’è traccia negli archivi».

(continua a leggere sull’archivio di Repubblica)