• Moda
  • Venerdì 9 novembre 2012

Ascesa e declino degli Ugg

Gli stivali di pecora si vendono meno, dopo essere stati ai piedi di mezzo Occidente nel decennio passato

A handler in a pair of Ugg boots and a Standard Poodle in the staging area during the 136th Westminster Kennel Club Annual Dog Show held at Madison Square Garden. February 13, 2012. AFP PHOTO / TIMOTHY A. CLARY (Photo credit should read TIMOTHY A. CLARY/AFP/Getty Images)

A handler in a pair of Ugg boots and a Standard Poodle in the staging area during the 136th Westminster Kennel Club Annual Dog Show held at Madison Square Garden. February 13, 2012. AFP PHOTO / TIMOTHY A. CLARY (Photo credit should read TIMOTHY A. CLARY/AFP/Getty Images)

Le vendite degli Ugg, gli stivali di montone con lana all’interno, dalla superficie marrone, che tanto sono andati di moda negli ultimi anni, ora sono in crisi, racconta un articolo del Guardian. E nonostante gli Ugg abbiano rappresentato un fenomeno culturale ed economico in molta parte dell’Occidente da sempre vengono criticati dagli stilisti, che sono tra i più felici di questo calo.

Gli stivali di pelle di pecora con il marchio UGG sono in circolazione dalla fine degli anni sessanta: furono esportati dall’Australia da Shane Stedman, un surfista che voleva un oggetto per mantenere i piedi caldi dopo aver fatto surf. Si diffusero poi tra i surfisti di mezzo mondo, dall’Australia alla costa occidentale degli Stati Uniti, fino a diventare una vera e propria moda mainstream a metà del decennio scorso, quando una ragazza su due sembrava possederne un paio.

Alla loro popolarità contribuì negli Stati Uniti anche Oprah Winfrey, famosa presentatrice americana che li citò più volte durante i suoi programmi speciali, dedicati al periodo delle vacanze. Il marchio UGG è registrato in più di 120 paesi e ci sono state negli anni molte controversie relative alla sua validità: molte altre società hanno prodotto lo stesso genere di stivali rotondi e imbottiti di pelo. E il marchio stesso è stato oggetto di molte contraffazioni, provenienti soprattutto dalla Cina.

(Stivali soffici per veri uomini, quando gli UGG ingaggiarono come testimonial un giocatore di football americano)

Negli ultimi dieci anni le vendite degli Ugg sono state in costante crescita, ma gli ultimi dati presentati dalla Deckers Outdoor Corporation, il gruppo statunitense che oggi è il proprietario del marchio, mostrano un calo del 31 per cento. Il loro prezzo sarà ridotto anche a causa di una concorrenza sempre più forte delle imitazioni. Dopo essere stati un oggetto alla moda, gli stivali UGG rappresentano oggi uno dei dieci articoli che agli uomini non piace vedere indossare alle donne, secondo una ricerca. Qualche tempo fa, un giudice della Gran Bretagna ha stabilito che sono pericolosi se indossati mentre si guida.

Oltre all’aumento del prezzo, alla base di questo declino ci sarebbero anche delle scelte sbagliate da parte dell’azienda che ha deciso di produrre modelli diversi da quello originale, mettendo in vendita con lo stesso marchio altre scarpe, sandali e capi d’abbigliamento.