• Mondo
  • Giovedì 8 novembre 2012

Il problema della dengue in India

A ottobre ci sono stati 30mila nuovi casi, ma secondo gli osservatori il numero di persone infettate sarebbe molto più alto

Residents cover their faces to avoid smoke as municipal health workers fumigate a neighbourhood against mosquitoes in New Delhi on November 7, 2012. Dengue continued to spread in the Indian capital with 39 fresh cases being reported November 7, taking the toll of people detected with the mosquito-borne disease this season to 1,288, according to Press Trust of India (PTI). AFP PHOTO/MANAN VATSYAYANA (Photo credit should read MANAN VATSYAYANA/AFP/Getty Images)

Residents cover their faces to avoid smoke as municipal health workers fumigate a neighbourhood against mosquitoes in New Delhi on November 7, 2012. Dengue continued to spread in the Indian capital with 39 fresh cases being reported November 7, taking the toll of people detected with the mosquito-borne disease this season to 1,288, according to Press Trust of India (PTI). AFP PHOTO/MANAN VATSYAYANA (Photo credit should read MANAN VATSYAYANA/AFP/Getty Images)

In India continuano ad aumentare i casi di dengue, malattia infettiva tropicale causata dal virus dengue e trasmessa dalle zanzare. Mercoledì nella capitale New Delhi il numero di casi registrati per questa stagione è arrivato a 1.288. Secondo i dati del governo indiano, le persone che hanno contratto il virus in tutto il paese a ottobre sono state 30mila: un aumento del 59 per cento rispetto al totale dei malati nel 2011, circa 18.860 persone. In realtà secondo diversi osservatori la malattia è molto più diffusa e i molti casi potrebbero aumentare le probabilità di una sua diffusione anche in Europa e negli Stati Uniti, soprattutto a causa dei turisti che visitano la zona, contraggono il virus e contagiano altre persone una volta tornati a casa.

(Le zanzare mutanti contro la dengue)

Secondo gli esperti, il numero di persone infettate dal virus è molto più alto da quanto riportato dalle stime ufficiali: nell’80 per cento dei casi la malattia colpisce in modo molto lieve e i suoi sintomi – spossatezza e una febbre leggera – possono essere confusi con quelli di un lieve malessere. Soltanto nel 20 per cento dei casi la dengue colpisce in modo più serio, provocando febbre alta, nausea, cefalea, eruzioni cutanee e dolore muscolare. In rari casi, infine, può provocare la morte della persona contagiata. In secondo luogo i dati del governo tengono conto soltanto di una piccola parte dei contagi. Un funzionario della sanità indiana ha riconosciuto che le stime ufficiali rappresentano soltanto una parte del numero reale di casi di dengue del paese, e che il governo conteggia solo i casi di ammalati ricoverati negli ospedali pubblici e confermati dai laboratori. Il dottor Scott Halstead, un esperto di malattie tropicali che fa ricerca sulla dengue, ha spiegato che «Tenendomi basso, penso che ci siano 37 milioni di infezioni in India ogni anno e forse 227.500 ricoveri».

La notevole sottostima del contagio della malattia ha contribuito a diffonderla. Il governo indiano non sta monitorando sufficientemente il propagarsi del contagio, non sta facendo molto per contenerlo, né informando la popolazione su cosa fare per evitare la malattia e in quali casi recarsi in ospedale, dicono gli esperti. Inoltre la ricerca di un vaccino è stata molto rallentata e secondo gli esperti ci vorranno almeno dieci anni per metterne a punto uno valido. Per ora il governo si limita a inviare mezzi per spruzzare insetticidi nelle strade di New Delhi e altre grosse città nella speranza di ridurre la quantità di zanzare, ma con scarsi risultati. Negli ultimi anni la malattia si sta diffondendo molto anche all’estero: secondo il dottor Velayudhan dell’Organizzazione mondiale della sanità vent’anni fa solo un turista su cinquanta che tornava dai tropici ammalato era stato infettato dalla dengue mentre ora lo è uno su sei.