Il governo cambia la manovra

È saltato il taglio delle aliquote IRPEF ma anche l'aumento sull'aliquota IVA del 10 per cento, in un accordo tra governo, PD, PdL e UdC

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
18-10-2012 Roma
Politica
Senato – question time
Nella foto: Vittorio Grilli, ministro economia
Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
18-10-2012 Rome
Politics
Senate – question time
In the picture: Vittorio Grilli, minister of economy

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Nella foto: Vittorio Grilli, ministro economia
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In the picture: Vittorio Grilli, minister of economy

Il governo ha cambiato alcuni punti della legge di stabilità: il ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha trovato un accordo con i relatori del provvedimento, Pier Paolo Baretta del PD e Renato Brunetta del PdL, e con il relatore del disegno di legge al Bilancio Amedeo Ceccanti dell’UdC, che rappresentano i partiti della maggioranza che sostiene Mario Monti.

È stata tolta la norma che prevedeva la riduzione di un punto percentuale nei primi due scaglioni di reddito per l’aliquota IRPEF (l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), che doveva passare dal 23 al 22 per cento e dal 27 al 26 per cento e che rimarranno quindi al 23 e al 27 per cento. Questi cambiamenti serviranno per finanziare futuri interventi sul cuneo fiscale – cioè il taglio delle tasse sul lavoro, a favore dei redditi dei lavoratori – e per mantenere l’aliquota IVA al 10 per cento (che doveva invece diventare dell’11 per cento a partire da luglio dell’anno prossimo).

Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali su deduzioni e detrazioni, è stata tolta la norma che prevedeva la retroattività, il calcolo cioè sui redditi 2012 e si baserà invece sui redditi a partire dal 2013. Per quanto riguarda invece la franchigia di 250 euro per le deduzioni e il tetto di 3mila euro per le detrazioni, il governo «si riserva di dare risposte», hanno detto i rappresentanti della maggioranza.

Foto: Vittorio Grilli, ministro dell’Economia e delle Finanze (Mauro Scrobogna /LaPresse)